quel giorno da cani
Confesso che la giornata di ieri mi ha provato.
Ho passato ore a cercare di trovare un cristo che alla telecom mi potesse dire perchè l'hdsl era andata giù e quanto (espresso in termini di ore oppure giorni oppure settimane, ma almeno dichiarato) pensavano ci sarebbe voluto a ritirarla su.
E non ci sono riuscito.
Quei bravi ed inutili ragazzi del call center, sempre più imbarazzati, continuavano a ripetermi che il mio era un "ticket padre", quindi molto importante, quindi sicuramente affrontato con grande tempestività dai tecnici.
Ma quali tecnici? Dove ? Quando ?
Boh ?
Pensavano di tranquillizzarmi dicendomi che alla risoluzione del problema mi avrebbero inviato un'email per avvisarmi.
E non capivano cosa intendevo quando rispondevo che alla risoluzione del problema avrei ricevuto immediatamente 200 email circa (cioè 180 di spam e 20 di lavoro arretrate) e che della loro email non avrei saputo che farmene.
Poi ho messo in moto il commerciale. Sì perchè come ogni bravo cliente vip ho il mio bravo tutor commerciale, che cambia ogni 6 mesi, mi telefona per dirmi che ora c'è lui e mi vuole venire a trovare per propormi nuove fantastiche soluzioni.
Per scoprire chi era il commerciale del momento, visto che da tempo non mi curo più di annotarlo in rubrica, ho dovuto chiamare il call center generale del servizio clienti, comunicare la partita iva ed ottenere un pin con il quale avrei potuto parlare con il call center vip del servizio clienti.
Alla fine la signorina vip (perchè lei risponde solo se non sbagli a digitare il pin) mi ha dato nome e numero di telefono del commerciale.
L'ho chiamato, gli ho spiegato il fatto e gli ho spiegato che, dopo il muro di gomma del call center, da lui mi aspettavo non tanto la risoluzione del problema (sono troppo ragionevole io, è uno dei miei principali difetti. Dico sul serio !) ma mi aspettavo di conoscere dove era localizzato il guasto, magari a quale genere apparteneva (che so, cavi sradicati da pala meccanica, centralina colpita da fulmine, hacker che ha cancellato l'intera memoria di una sala macchine, o altro disastro equivalente).
Diligentemente gli ho comunicato il numero di riferimento della chiamata aperta dall'assistenza ed ho incassato la sua solerte promessa di interessarsi personalmente.
Dopo 2 ore nulla. Lo chiamo io e lui mi dice che il guasto è classificato "ticket padre" e che ci stanno lavorando sopra da ieri (cioè la stessa filastrocca che avevo imparato a memoria, in quanto recitatami da tutti gli scolaretti del call center).
Leggermente imbarazzato dalla mia reazione, richiama dopo 10 minuti per dirmi che il guasto ha colpito un "pop" (almeno una parola nuova) e che è gestito direttamente dai tecnici di Roma (Ah !).
Forse si sarà inventato tutto, non mi ha detto praticamente nulla di interessante, ma ormai sono stanco. Per oggi mi arrendo.
Un altro santo in paradiso, che nel frattempo era stato azionato (cioè un cugino di un collega che fa il tecnico alla Telecom di Bologna), non aveva più dato notizie di sè.
Non è poi che il fatto crei più di tanti problemi: il sito l'ho spostato tre mesi fa presso un data center esterno; un altro servizio è in hosting presso un altro data center.
La posta elettronica ferma per un giorno o due ridurrà il rischio di contrarre virus o di ricevere brutte notizie. L'impossibilità di navigare farà aumentare la produttività degli uffici e un altro servizio può essere dignitosamente rimpiazzato da telefono e fax.
Non ci sarebbe di che farne una tragedia, ma sono sfinito dalla sensazione di impotenza, come se avessi a che fare con una cosa mostruosa senza capo nè coda, che procede per forza di inerzia e che, quando si inceppa, si annienta come un camion che finisce la benzina nel mezzo del sahara.
5AM