28/01/2008

non tutti i buchi sono interessanti

i buchi neri lo sono senz'altro, ma il buco che ho trovato nella gomma della macchina ieri e quello che ho trovato nella manica del maglione oggi lo erano molto meno.

Comunque è stato interessante vedere come il gommista l'ha riparato, quasi come riparavo io da piccolo la foratura della bicicletta. Reggerà ?

5am

26/01/2008

appunti di viaggio

andata: Bologna - Verona - Venezia - Timisoara - Oradea (23 gennaio, 8 ore)

La schiuma da barba si può portare nel bagaglio a mano, l'importante è che il flacone sia al massimo di 100 ml.
Finalmente non dovrò più radermi con il sapone !

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L'essere stato da piccolo una schiappa nei giochi di palla e di squadra mi ha fatto diventare quello che sono, un solitario, poco amante delle grandi compagnie, uno che in una tavola di sei persone comincia ad essere leggermente a disagio.
Insomma è cresciuta con me una certa allergia agli assembramenti e una certa immunità allo spirito di branco: tutti i tipi di tifoserie (da quelle calcistiche e cestistiche fino a quella politica) e tutti i loro riti mi provocano una istintiva repulsione.
Ora io so che è un bene che i miei figli partecipino agli scout, sviluppando il loro spirito di collaborazione e tante altre belle qualità, ma non riesco a non essere preoccupato quando li vedo e li sento urlare i loro riti di branco (sono lupetti ed i lupetti stanno in branco), una atroce domanda mi si insinua: “non mi diventeranno mica dei coglioni tifosi ?”

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Quando incontri all'aeroporto un milanese che si lamenta di qualcosa, tipicamente un ritardo dell'aereo, conta fino a dieci e stai zitto.

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In Romania le prese di corrente non hanno il buco centrale per la terra.
Urge procurarsi un adattatore.

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Pochi giorni fa ho scritto un piccolo post sull'emozione di una tardiva scoperta, gli “scritti corsari” di Pier Paolo Pasolini (la cosa più intelligente che ho fatto nell'ultimo anno è stata quella di iscrivermi alla biblioteca del quartiere Lame, che piacere leggere libri in grande quantità, quasi in maniera bulimica, anche quelli che non avresti mai acquistato).
Non avevo mai letto nulla di Pasolini: non mi attirava molto quel poco che di lui sapevo e che di lui avevo visto, da adolescente “impegnato”, nei cineforum.
Gli scritti corsari, una raccolta di editoriali pubblicati sul Corriere della Sera nel periodo 1973-74, sono stati una rivelazione ed una conferma.
Rivelazione della capacità di visione dell'autore, lucida e svincolata dalle parole d'ordine, capacità che arrivava a metterlo in rotta di collisione con tutti: da Maurizio Ferrara, che lo bollava di disfattismo dalle colonne dell'Unità, perchè lui, sostenitore del PCI, osava criticare le scelte conservative in tema di divorzio e di altre liberalizzazioni volute da Pannella e dai radicali.
Ma riusciva al contempo a non essere d'accordo neppure coi radicali e con tutto il club dei radical-chic (Moravia ed Eco in testa) per i suoi dubbi e la sua poca spensieratezza sul tema dell'aborto (proprio il pensiero su cui, ironia della sorte, il figlio di Ferrara oggi sembra riprendere, gettando nel panico tutto il fronte “della sinistra”). Su questo punto Pasolini era molto chiaro, era favorevole ad una depenalizzazione dell'aborto, ma lo considerava comunque un doloroso problema di coscienza ed un reato, pur se socialmente giustificabile, per chi lo praticava e, soprattutto, un “problema” anche per chi lo subiva (cioè il nato mancato). Ma essere fraintesi ed essere additati alla pubblica gogna era, ed è, fin troppo facile.
Forse su un punto solo i fatti di oggi sembrano smentire le sue visioni: egli sosteneva che il consumismo, che odiava, aveva di fatto destituito il potere della chiesa, che pure odiava, istituzione non più funzionale al nuovo comandamento dell'Italia dello “sviluppo”: consumare, consumare, consumare.
L'attuale forza politica della chiesa in Italia sembra dimostrare che aveva torto. Addirittura la chiesa sembra fare proseliti fra gli ex mangiapreti ed hanno buon gioco i sassi in piccionaia tirati da Ferrara e da tutti i teocon dell'ultima ora.
Ma non credo che sbagliasse, questa non è vera società, questo è solo gioco politico.
E il culmine di questo gioco politico tutto democristiano, più che cristiano, è stato raggiunto con la crisi di governo di questi giorni, di grande interesse per tutto il popolo neo(ed ex)-dc (Fatta eccezione per un ex, ma ogni regola vuole la sua eccezione, che in questo caso si chiama Romano Prodi).

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Continuo a pettinarmi tutte le mattine dopo la doccia.
Non sarebbe necessario, ma aiuta a schiarire le idee.


ritorno: Oradea - Timisoara - Verona - Bologna (25 gennaio 8 ore)


All'aeroporto questa mattina mi sembrava di essere alla fermata dell'autobus sotto casa. Le stesse facce dell'andata, solo un pò meno tese: la settimana lavorativa è ormai finita.
Ironia della sorte mi sono ritrovato a conversare col milanese che, all'andata, si lamentava dei ritardi.
Oggi mi dovrei lamentare (o gioire) io: con questa ora abbondante di ritardo ho già perso la coincidenza con il treno che da Verona mi avrebbe dovuto riportare a Bologna in tempo utile per poter andare a lavorare nel pomeriggio.
Me ne farò una ragione.

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In pochi giorni ho avuto ben due occasioni di rallegrarmi per l'acquisto di questa chiavetta mp3.
La scorsa settimana in ufficio, quando fuori il custode del palazzo aveva dichiarato guerra alle foglie cadute.
Silenziosissima la caduta, fragorosissime le conseguenze.
Adesso, rintanato in questi pochi centimetri di spazio in un aereo pieno fino all'orlo di conquistatori, di nuovi mercati e di nuove prostitute, i Radiohead in cuffia mi impediscono l'ascolto di tutte queste interessanti banalità.

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Avete presente quelle coppie di volatili ? Quelle dove, mentre la femmina si prepara al lungo periodo della cova, il maschio si da un gran daffare e, in un continuo andirivieni, una volta stringendo nel becco un rametto, una volta portando una foglia, un'altra una pagliuzza e un'altra ancora una beccatina di fango finisce per costruire un bellissimo e confortevole nido per la sua famigliola ?
Ecco, tutto questo sbattermi in quest'ultimo anno fra un negozio di arredamento e 'altro, fra un muratore, un falegname, un taparellista, un elettricista ed un idraulico, sotto l'assente ma severo controllo di mia moglie, mi ricorda molto questa tipica situazione ornitologica.
Sperando che il risultato sia almeno di pari livello.

20/01/2008

la spina nel fianco


Pier Paolo Pasolini, ancora oggi, a più di 30 anni dalla sua morte, è un'acuta spina piantata nella carne della nostra società.