30/10/2002

Il Traffico
Guidare nel traffico mi piace e mi rilassa.
Posso finalmente esprimere tutto il mio desiderio di distinguermi.
Usando la massima cortesia con pedoni ed altri automobilisti imbranati.
Giocando a non usare mai (o quasi) il freno.
Ogni frenata è un meno nella gara della guida più fluida.
Gli improperi di automobilisti impazienti (specialmente autisti di furgoni dalla guida un pò proterva) quando mi fermo alle strisce non mi turbano affatto, anzi.
Come trovo anche molto gratificanti gli sguardi riconoscenti (e quasi increduli di una cortesia su cui da tempo non contano/non contiamo più) dei pedoni (Hey! Non per fare discorsi evangelici, ma prima o poi siamo tutti pedoni !!!).
Si tratta solo di piccole innocenti soddisfazioni.
Cos'è il massimo ? Restare imbottigliato in un ingorgo ed avere con me una rivista che non trovavo il tempo di leggere.

5AM
Fotografie mentali

Da 25 anni non possiedo una macchina fotografica.
Eppure la fotografia fu la mia grande passione di gioventù.
Dai 14 ai 18 anni non mi sono mai separato dalla mia yashica. Ero sempre in giro a fotografare.
E quando non stavo facendo fotografie ero in camera oscura a sviluppare rullini ed a stampare foto.
Per completare l'opera facevo anche lavori saltuari come apprendista fotografo.
D'estate in un laboratorio e durante le fiere a fotografare gli stand.
Poi basta. Di punto in bianco, senza alcun motivo, non ho più desiderato fotografare.

Ho eliminato tutta l'attrezzatura ed ho cominciato a fare foto mentali.

Questa mattina guidando ho sfogliato l'album delle foto della Turchia:

Cennet Island (l'Isola Paradiso), alla periferia di Marmaris: un bel moletto di legno dove contemporaneamente sentivi il profumo del sole, del mare e del legno.

Un altro bel molo di legno (si dice per caso pier ?) a Cnidos, questa volta il molo si addentra parecchio in mare. A terra c'è una specie di bar dove sono riuscito a mangiare due calamari (un'impresa mangiare pesce in Turchia) e, sulla sinistra, il teatro di Afrodite.

Instanbul, dopo aver passato una buona mezzora nella moschea Blu, seduto sul tappeto a guardami intorno, esco per strada ed accetto un invito per un tè in un bazaar di tappeti.

Le api ed il miele.
I bambini all'uscita di scuola, con una elegante divisa, modello Oxford.

Gli alberi profumati di mediterraneo.

Il noleggio dell'auto, in un vecchio garage, auto in discreto stato rispetto alla media turca, con la quale ho percorso 3500 kilometri senza alcun problema. Appuntamento fra 10 giorni, alle 10.30, all'aeroporto distante 500 kilometri dalla città dove ho preso l'auto. Io c'ero, il meccanico pure. Tutto perfetto.
Perfetta organizzazione turca.

La raccolta del cotone: Kilometri di trattori e camion carichi di balle di cotone appena raccolto.

L'isola delle tartarughe: nemmeno una tartaruga, ma in compenso migliaia di turisti in cerca di tartarughe.

Colazione a base di Pyta ed Ayran in un caffè di una città di cui non ricordo più il nome.

Merenda con un panino farcito di aringhe alla fine del giro sul Bosforo.

Buonanotte
5AM
Ho passato un pò di tempo a leggere blog of the blogs e cosa ti trovo ?
Una citazione del bel pezzo di Tulipano sulla neve.
Lo meritava proprio !
5AM
Beata gioventù

La giovane Fedra è molto preoccupata.
Teme di essere troppo giovane, di essere ancora immatura.
Vorrei darle quindi un esempio di cosa significhi essere ancora immaturi.
Nel lontano 1986 mi trovai, per motivi di lavoro, a dover risiedere per 2 mesi ad Oslo.
La cosa mi faceva piacere, certo, ma non spostò di un millimetro il centro dei miei interessi di quell'epoca: le donne.
Quindi anzichè trascorrere i fine settimana viaggiando per la Norvegia per conoscere quella terra (che forse, ahimè, non avrò più occasione di rivedere) occupavo il mio tempo libero serale nelle discoteche e quello dei fine settimana a riposarmi, al massimo visitando i musei oppure i dintorni di Oslo.
Ok posso dire di conoscere Oslo piuttosto bene e di essere quasi diventato un cittadino di Oslo, perfettamente integrato nei suoi ritmi.
Ma il resto della Norvegia avrebbe meritato un pò di attenzione.
Ecco per me il problema, se esiste un problema, dell'essere giovani è tutto qui: infischiarsene allegramente delle cose importanti che abbiamo a portata di mano, se ci fanno “perdere tempo” rispetto al nostro obiettivo immediato e bruciante.
Non considerare abbastanza l'imporanza dell'ozio come possibilità di conoscere.

Della Norvegia mi restano comunque alcune belle fotografie mentali (perchè naturalmente non ho mai fatto uno scatto su pellicola):

Bambini che giocano nella campagna innevata, aspettando il treno (che sembra un trenino delle fiabe) per andare a scuola

Pescatore al centro del fiordo ghiacciato, seduto tranquillamente davanti al suo piccolo foro nel ghiaccio.

La festa di Holmenkollen (che sta a Oslo come S.Luca sta a Bologna), tutta la città va a vedere le gare di salto con gli sci

Ragazzi ubriachi dopo la discoteca, sdraiati nella notte sul marciapiede, tranquillamente e fiduciosamente in attesa del pullmino comunale che passerà a raccoglierli per portarli a casa a dormire.

Con Sissel, al porto del suo paese, compriamo un cartoccio di gamberetti crudi. Buonissimi !

Noi indossiamo il montone, loro passeggiano per strada con la lacoste a mezze maniche.

Buongiorno a tutti
5AM

29/10/2002

Smau e crisi informatica

Tutti dicono che il mercato ict è in crisi.
Vero senz'altro come sono in crisi quasi tutti gli altri mercati, se paragonati con il 2000, anno di effimero boom economico.
Ma cosa significa l'aggressività commerciale delle aziende informatiche ?
E' forse dettata da questa crisi ?
No, ne viene solo esasperata, ma c'era anche prima.
Quando un venditore di un'azienda informatica individua un potenziale cliente lo spolpa vivo, lo crocifigge con implacabile precisione e ripetitività di telefonate.
Obiettivo ? Riuscire a combinare un incontro o una demo, magari presso la sede del prospect (che sarebbe il presunto pollo).
Vengo a trovarla ! (è un vero tormentone)
Dai un appuntamento ad un venditore di software e lo farai felice. Hanno bisogno di fare kilometri, di entrare nelle aziende, con il portatile che ha le batterie scariche o che “mi sono dimenticato quell'accessorio, quindi questa cosa proprio non posso fargliela vedere” o che “c'ho su una versione demo non aggiornata, ma in sede abbiamo la versione nuova che questa funzione la esegue benissimo”.
Paradossalmente sembra che sia più importante per loro ottenere un appuntamento che concludere l'affare.
Probabilmente vengono pagati sugli appuntamenti e non sul fatturato.
Probabilemente non sanno che pesci prendere, quindi guidando almeno si distraggono.
Probabilmente applicano la regola d'oro dei bagnini romagnoli: su cento, almeno una te la dà.
E' un mondo duro. La competizione è pazzesca. Tutti i prodotti si somigliano. E' quasi impossibile distinguersi. I ruoli si confondono. Nessuno considera più importante il proprio mestiere, ma vuole fare qualcosa d'altro per differenziarsi o per sfruttare le sinergie.
La telecom vende software.
L'enel vende telefonia.
L'ibm vende consulenza.
L'arthur andersen sparisce.

Sarà per questo che adesso mi piace il semplice hardware. Quello che a poco prezzo offre funzioni sofisticate: un bel wireless access point, un piccolo router con print server integrato, una bella stampante multifunzione. Che soddisfazione !
E sono notevoli anche gli imballi: ben progettati, sono dei piccoli gioielli che dispiace un pò gettare nella spazzatura.
E che dire dei cataloghi: il catalogo misco, o l'enciclopedico catalogo bechtle. Un vero piacere sfogliarli....quasi meglio che andare allo smau.
Non c'è aria di crisi in queste cose.
Non c'è ansia di venditori frustrati.
Non ci sono consulenti arruffoni.
C'è ingegno umano allo stato puro, che è quello che l'ict dovrebbe in fondo essere.

5AM

28/10/2002

La causa prima
Se è vero, come sostengono tutti gli psicologi ed altri simili esperti dell'essere umano, che il nostro carattere e la nostra vita sono marcate a fuoco dall'esperienza dei primi mesi di vita, bisognerebbe che i genitori, invece di sprecare kilometri di pellicola (o, per i più evoluti, centianaia di megabytes) per fotografare e filmare neonati che poi, a distanza di qualche anno, non sarebbero più in grado di riconoscere, bisognerebbe, dicevo, che filmassero piuttosto sè stessi. Rendendo così un utile servizio futuro ai loro figli, i quali potrebbero ottenere spiegazioni sui loro comportamenti più inspiegabili, semplicemente consultando l'album fotografico e video della famiglia.
Naturalmente i filmati dovrebbero riguardare momenti verità, tipo i genitori a tavola ripresi nell'atto di mangiare ignorandosi completamente, oppure i genitori al telefono con i rispettivi amici del cuore, registrati nell'atto di sparlare a ruota libera del reciproco consorte.
Sarebbe bello se tutte le volte che mi rendo conto di aver combinato una cazzata, potessi consultare l'album di famiglia ed individuare il momento che mi ha definitivamente condannato a compiere sempre quello stesso maledetto errore.
Già perchè nella vita ho capito una cosa: che io sono recidivo.
Insomma tendo a ripetere sempre gli stessi sbagli, anche se ogni volta mi dico che non ci cascherò più, quindi forse è vero, c'è qualcosa di più forte della mia volontà che mi spinge a commetterli.
Si dice “mal comune mezzo gaudio”. Ebbene se esistesse una teoria generale ed una causa specifica che potessero spiegarmi quelle che solitamente definisco “coglionate”, mi sentirei almeno un pò sollevato dalla depressione che deriva dal constatare di esserci caduto nuovamente.

27/10/2002

Nebbia
E' una bella domenica mattina
La casa è immersa nella nebbia fitta.
Amo la nebbia.
La cosa più bella è amarsi in una notte di nebbia, camminare stretti per le strade antiche di una città immersa nella nebbia. Nessun altro per strada.
Il portiere dell'albergo ci guarda un pò invidioso mentre ci dà le chiavi di questa suite fantastica, proprio sui tetti della città. E' bello camminare scalzi sul pavimento di legno. E' bello stare seduti nudi stretti sotto un piumone e guardare i tetti della città.
Ferrara sotto la nebbia è meravigliosa.
5AM
Fotografie
Una distesa di cemento.
Un gruzzolo di sale.
Un vetro bagnato.
Una costruzione non finita, abusiva, che spunta in mezzo agli alberi.
Lo squallore delle finestre mancanti.
Lo squallore dei tondini di ferro che sbucano dalle pareti incomplete.
Un fosso di una strada di campagna.
Una vecchia lavatrice rotta abbandonata.
Kleenex abbandonati.
Un giocattolo abbandonato.
Una campo di zingari.
Due bambini nudi e sporchi che si divertono correndo su un triciclo con una ruota storta.
Il cane annusa fra i rifiuti.
Un vecchio porto alla foce del fiume.
Tutte le barche sono ferme, arrugginite.
Le reti sono secche e bucate.
Alghe secche.
5AM

25/10/2002

Mini e Cuoricino

Quando ho rivisto quelle foto dei bambini sulla spiaggia, per un momento mi sono sentito bene.
Mi sembrava di essere lì, in quella spiaggia semplice e stretta, di Maremma, con la duna subito dietro le spalle che ci separava dalla pineta.
Un posto popolare, per famiglie, non molto internazionale, più che altro frequentato da locali. Pochi, a parte noi, che provenissero da fuori regione.
I bambini si divertivano in maniera semplice.
Andavano su è giù per la duna, a caccia di lumachine, o scavavano buche o si litigavano qualche giocattolo.
Un giorno arriva una coppia di cinesi con un aquilone altissimo, fatto di infiniti piccoli aquiloni, tutti legati allo stesso lunghissimo filo.
Prendo tutti gli spiccioli che ho (2 euro e cinquanta) e mi avvicino curioso.
Quanto costa l'aquilone piccolo ?
Due euro e cinquanta.
Lo compro.
Mia figlia, che mi aveva seguito e che non aveva mai avuto un aquilone, non vede l'ora di giocarci.
Fatto di carta velina fissata su due bastoncini sottili. Il lato più lungo non superava i 30 centimetri e non aveva coda. Veramente piccolo.
Decidiamo di chiamarlo Mini.
Mini è piccolo e sembra estremamente fragile, ma vola molto bene.
Gli diamo tutto lo spago che abbiamo, fino a restare con il pezzetto di plastica, attorno a cui il filo era avvolto, completamente scoperto. Per fortuna i due cinesini hanno fatto le cose per bene. Alla fine del filo c'è un bel nodino che impedisce che l'aquilone voli via.
Mini dura poco.
Dopo nemmeno un quarto d'ora, interviene mio figlio che, giustamente, vuole giocare anche lui con l'aquilone. Ma lui è piccolo e vuole vedere cosa succede a lasciare andare il filo e la plastica che lo tiene.

E Mini se ne vola via, al di là della duna, sopra la pineta.

Salgo sulla duna, scendo dall'altra parte e mi addentro nella pineta per cercare Mini. Mia figlia mi attende trepidante. Niente da fare. Mini è sparito. Poverino.

Ma per fortuna i cinesi sono ancora nelle vicinanze.

Questa volta io e mia figlia decidiamo di comprarne uno più grande, cinque euro.

Questo è più grande e robusto. E' fatto di nylon. E' anche smontabile ed ha un sacchetto per trasportarlo. Infine ha la coda. Un aquilone cinese quasi professionale. Ha perfino un bel drago disegnato sopra.

Mia figlia decide di battezzarlo con il nome di Cuoricino.

Ma Cuoricino non vola bene. Va sù e poi viene giù in picchiata.
Pensavo che fosse il vento ad aver cambiato, ma non era così: non ha mai volato bene. Nemmeno sulla riviera romagnola.

Naturalmente anche lui è volato via diverse volte al di là della duna e nella pineta.
Le mie gambe tutte graffiate dai rovi testimoniano i miei eroici recuperi, con i bambini che, in piedi sulla duna, facevano il tifo per me.

E' per questo che ormai, anche se non vola tanto bene, mi sono affezionato a Cuoricino e non dimentico mai di prenderlo tutto le volte che andiamo a fare una gita al mare.
Ho esaurito la vena
Non ho più voglia di scrivere sul blog.
Non ho più nemmeno tanta voglia di leggere blog.
Non mi piace più scrivere spiritosaggini gratuite e nemmeno tanto spiritose.
Probabilmente chiuderò tutto.
Mi dispiace solo per Fedra, che non troverà più i miei biscottini per colazione.
Mi dispiace anche per Tulipano, che sta attraversando un momento impegnativo e che forse si distraeva un pò leggendo le mie stupidaggini.
Mi dispiace anche per Aglaja e per Manu, le due terribili jene che mi tengono nel mirino.

Stacco per qualche giorno, poi si vedrà.
Grazie e scusatemi. Sono fatto così, sono incostante.
5AM

24/10/2002

Link
Non amo mettere link ed altre cazzate per animare il mio blog (come vorrebbe Fedra la puledrina), ma considerato che:
1) Il mio sense of humor è talmente offuscato, che ormai non si vede più;
2) Questa sera Blogger fa le bizze e non vedo pubblicate le cose che sto scrivendo (giustamente perchè si suppone che io scriva alla mattina presto e non in tarda notte come fanno tutti i normali viveur(s) del web);
considerato infine che il pezzo di Wile Coyote sull' aSESSment è veramente spassoso;
mi vedo costretto a fare uno strappo alla regola ed a mettere un bel link al suo blog.

Leggetelo, vi divertirete.
Buonanotte definitivamente !
Vado a letto questa volta, non vi torturo più
5AM

23/10/2002

buh !
Aglioween
Fra un pò sarà la festa di aglioween (come la chiama mia figlia).
Che poi sarebbe, per noi per noi tardoni, la festa dei morti.
Una differenza però c'è: mentre i tardoni festeggiano comprando mazzi di crisantemi e andando a fare il giro dei morti il pomeriggio dell'uno o del 2 novembre (o della domenica più vicina), la generazione Y (pare che esista la generazione Y) festeggia nella notte del 31 ottobre, riversandosi per le strade della città, dopo essersi acconciati nella maniera più spaventosa possibile e facendo (la solita) baldoria: bevute nei pub, osterie, stuzzicherie, spaghetterie, paninerie e tutti gli altri tipi di locali *.rie, che personalmente trovo piuttosto squallidi (ma è una questione di gusti) e che oggettivamente (indipendentemente dai gusti) appena arrivi a casa ti costringono a farti una doccia ed una lavatrice per cercare di liberare il tuo corpo ed i tuoi vestiti dell'orrendo fetore di cui si sono impregnati.
Comunque, sezionando ulteriormente le generazioni, all'interno della generazione dei tardoni possiamo distinguere quelli della generazione X, cioè quelli che non vanno nè al cimitero nè nelle *.rie, fottendosene quindi altamente della festa dei morti (o di aglioween, se siete filo-global [ma poi molti di quelli che festeggiano allegramente la global/aglioween, si ritrovano altrettanto allegramente nelle manifestazioni modello social forum / no-global)] (spero che le parentesi siano a posto).
Ricapitolando:
- Generazione Y, < 35 anni, sballo il 31 notte, preferibilmente en travesti (godono i gestori di *.rie);
- Tardoni, > 50 anni, gita al cimitero l'uno pomeriggio, godono i fiorai;
- Generazione X, 35 – 50 anni, come al solito non gode nessuno.
Buonanotte
5am

PS: non capisco perchè questo post non si vuole proprio caricare. Non avranno mica introdotto la censura alla Blogger.com ?
Adesso lo attacco ad un altro post e lo frego....
però così non vale, non mi toccherà mica di passare alla concorrenza ? (Anzi forse sono proprio quei mattacchioni di Spindler che per spingere il loro nuovo servizio di weblog publishing, incasinano il buon vecchio Blogger.com. Birichini ! non si fanno queste cose.)


Fedra è molto simpatica !
L'avevo già detto e lo ripeto.
Ma è anche molto giovane (il che non è certo un difetto) ed un pò ingenua (il che per certi versi lo è).
Comunque mi ha promesso che d'ora in poi sarà MOLTO MISTERIOSA (è sempre più simpatica, vero ?).
Speriamo che prima o poi si decida ad aprire un weblog.
5am
Sono già le 6.53 e non ho scritto nulla.
Lo sapevo che prima o poi questo blog sarebbe diventato una schiavitù.
Adesso, che so che due o tre persone mi leggono, mi sento in colpa se per una mattina non scrivo niente di interessante.
Beh potrei lasciarvi i vecchi appunti che ho buttato nel cestino, che però non ho ancora svuotato.
Buongiorno a tutti.
5AM

22/10/2002

transizione pomeridiana e successivo test di rieditazione (momento tecnico, insomma, non letterario)
Tupperware, Just, Avon, ....
Il mondo del porta a porta è infinito e degno di essere studiato da qualche sociologo (o, meglio ancora, da un antropologo).
E' fatto di donne e uomini che finiscono in una trappola per la quale ogni amico, conoscente, lontano parente diventa un...cliente.
Gente che passa le serate trascinandosi da una casa all'altra (dei suddetti amici, conoscenti e lontani parenti) con il proprio borsone di campionario di cianfrusaglie.
A tutti riesce a vendere qualcosa, la maggior parte dei loro clienti acquista perchè mossa da compassione, ma qualcuno perchè veramente convinto che questi prodotti, non essendo reperibili nei comuni negozi, abbiano un che di esclusivo, una qualità superiore: non possono non prenderli.
E' così che in casa mia si è formata una vera invasione di contenitori per cibi non freschi della tupper e di creme di dubbia efficacia (spero solo che non siano dannose) della just.
Mia moglie le acquista mossa da entrambe le motivazioni: un misto di pietà e di senso dell'affare da non perdere.
Se io fossi un venditore di questo genere di cianfrusaglie come individuerei le mie vittime ?
Senz'altro di sabato in un ipermercato.
Le persone che riempiono il carrello con quantità adeguate per una imminente guerra atomica, che impiegano 15 minuti a passare dalla cassa e che soprattutto fanno incetta di prodotti 3 X 2, sono sicuramente vittime ideali per questo tipo di venditori.

In ogni caso qui siamo ancora in un ambito concreto (una padella o una crema idratante, per quanto inutili, sono sempre prodotti che prima o poi potresti anche usare).

Ancora più esilaranti sono i compratori ed i venditori di prodotti bufale:

Il set top box di Freedomland: per trasformare la tv in un pc (idea micidiale !)
oppure il recente
tubo Tucker anti inquinamento, ormai famosissimo

Infine meritano una menzione speciale le eroiche schiere di promotori finanziari, che ad ogni boom della borsa vanno ad immolarsi (e ad immolare i loro amici, conoscenti e lontani parenti) sul campo di battaglia della vendita di fondi comuni, gestioni patrimoniali ed altre porcherie finanziarie simili.

Ne sono morti a migliaia nel 1986
Ne sono morti a decine di migliaia nel 2001
E vedrete che il prossimo boom di borsa ne farà morire ancora di più.

Così va il mondo.
E' rassicurante ripetere sempre gli stessi errori.

Di nuovo buongiorno a tutti (forse qualcuno si sta già alzando)
5AM
Uno Slavo a Parigi

Perchè tutti i più grandi artisti dell'800 e del 900 sono prima o poi andati a Parigi e ne sono stati profondamente segnati ?
Domanda retorica. Dove volete che andassero, a Milano ? A Madrid ? A Roma ? A Stoccolma ?
Ricordate Kieslowsky ?
Regista Polacco, ha fatto il Decalogo, che forse non ho visto ed ha fatto Film Bianco, Film Rosso e Film Blu (no, non sto parlando di Carlo Verdone !).
3 film molto parigini e molto belli.
Ora non so più nulla di lui.
E che dire di Roman Polansky.
Comunque volevo arrivare al mio artista preferito: Milan Kundera, preferito perchè ho letto tutto quanto lui abbia scritto: incluso un saggio sulla musica ed uno sulle opere postume. Il resto è un romanzo, che è sempre lo stesso, scritto e riscritto infinite volte ed ogni volta sempre affascinante.
E uno che apparentemente non c'entra nulla con Kundera, ma che sta sempre fra i miei preferiti, pure lui è stato a Parigi: ma lui era un americano, un americano a Parigi: era Hemingway.
Potrei provare a tornare a Parigi.
Ma non credo che con me funzionerebbe.

Buongiorno a tutti
5AM

21/10/2002

Porco Maschilista
9 della sera, arrivo a casa.
Naturalmente hanno tutti già cenato.
Io non ho molta fame, però qualcosa mangerei.
Mia moglie è impegnata nei preparativi pre-nanna, che questa sera sono particolarmente impegnativi: farà il bagnetto ai bambini.
Vado in cucina, vedo una padella sul fornello spento, alzo il coperchio per vedere se c'è sotto qualcosa da mangiare: nulla.
Mi guardo intorno: un tupper (orrendo contenitore di cibi non freschi), apro con il solito disgusto il coperchio: una zucchina bollita (naturalmente fredda). Richiudo.
Apro il frigorifero: sono fortunato: c'è ancora un pò della mozzarella di bufala che avevo comprato sabato e un ultimo pezzo di pecorino.
Sul tavolo c'era dell'insalata fresca già lavata ed anche un pò di pane (sempre il resto della mia spesa di sabato).
OTTIMO: mi metto a mangare.
Per radio quadri di un'esposizione: un pò impegnativo per la cenetta ma non ho voglia di alzarmi e cambiare canale. Comunque il volume è basso e non disturba.
Sono già a buon punto con il formaggio pecorino, la mozzarella e l'insalata (PS: l'olio sta finendo, devo ricordarmi di comprarlo), quando mia moglie esce un momento dal ring (cioè dal bagno) e mi dice: “ma c'era del roast-beef per cena !”.
Impossibile, penso fra me e me, ho guardato dappertutto (perfino nell'odiato tupper) e non ho visto traccia di roast-beef.
Poi incautamente dico: “Non l'ho visto”.
Questa frase, come al solito, la manda su tutte le furie (anche perchè, bisogna riconoscerlo, era già provata dalle operazioni di bagnetto): “Potevi chiederlo !, sei sempre il solito. Se non sbatti contro alle cose ti metti a mangiare quello che ti capita !”
“Stai calma !” dico io
“Non sto calma !” dice lei
Riprendo a mangare.
Riprende le operazioni di bagnetto.

Più tardi finito lei le operazioni di lavaggio, finito io la cena, le acque ormai si sono calmate e torno a perlustrare in cucina per vedere dove si era nascosto questo cavolo di rast-beef: il maledetto c'era proprio. Stava dentro un altro odiatissimo e piattissimo tupper, per questo ai miei occhi praticamente invisibile (credo sia una normale ed umana tendenza, quella di non vedere le cose che non ci piacciono).

Comunque la mia cena non era affatto male.
Buonanotte.
7 della Sera
Comincio subito, come mio solito, con una contraddizione.
Comunque confermo che la maggior parte dei post verranno fatti alla mattina presto