28/10/2004

tormento(ne) google

Ieri sera, al rientro dal lavoro, nei 20 minuti che ho impegato a percorrere i 500 metri di tangenziale che vanno da Borgo Panigale all'Aeroporto, ho sfogliato Il Sole 24 Ore.

E' sempre un bel giornale, denso di notizie utili, come quella sulla pubblicazione della consueta analisi annuale di Mediobanca sui bilanci delle principali aziende italiane, o come quella sul nuovo documento della fondazione OIC (organismo italiano di contabilità) sugli effetti della riforma del diritto societario nella redazione del bilancio d'esercizio.

Ma una notizia, più di tutte, ha attirato la mia curiosità e l'ho voluta leggere subito. Il titolo: “Google poteva essere made in Italy”; l'autore: Vito Lops; l'argomento: è un 'intervista al giovane matematico veneziano (lo so, di solito i matematici sono napoletani, ma questo è veneziano, cosa ci volete fare ?) Massimo Marchiori, autore, nel 1997, di Hypersearch un motore di ricerca che “poggiava su un algoritmo più “qualitativo” rispetto a quello di Google”.

Dunque Marchiori avrebbe discusso nel 1997 di motori di ricerca con il signor Larry Page, della premiata ditta Page & Brin, cercando di spiegargli che il metodo di ricerca del pagerank aveva un sacco di difetti e, a quanto pare, convincendolo dell'esatto contrario. A tal punto da indurlo a creare il famoso google, basato proprio sul pagerank.

Il titolo dell'articolo evoca un micidiale e tipico mix di senso d'orgoglio, d'invidia e di sfiga nazional-popolare, cui sembra però, fortunatamente, essere immune il diretto interessato che, fra le righe, lascia intendere che pure lui, sooner or later, tirerà fuori dal cassetto le sue formulette e si metterà in affari.

E lo farà quando google fallirà miseramente, vittima delle debolezze di fondo del metodo pagerank, che lui aveva già individuato nel 1997 e che aveva cercato, invano, di spiegare a quel cocciuto di Larry.

E sapete quale sarà una delle cause principali di questo fallimento ?
I blog.
Sì, avete capito bene, proprio i nostri cari, amati e odiati blog.
Per evitare malintesi riporto le testuali parole del Dr. Marchiori: “con il boom dei blog nella Rete, il link, l'elemento centrale su cui si basa l'algoritmo di Google, ha perso il peso specifico che aveva nel 1997 ed è oggi inflazionato.”
Come al solito Massimo vede le cose esattamente al contrario di Larry.
A Larry, infatti, piacciono tanto i blog che si è perfino comprato Blogger, la piattaforma numero uno, in tutti i sensi, dei blog.
Chi avrà ragione ?
Ai posteri l'ardua sentenza.

Buongiorno a tutti !
5am