Sto facendo il possibile per non unirmi al coro degli improvvisati commentatori e polemisti sui temi del terrorismo, dell'iraq, della guerra e della pace.
Bravo, continua così, il tuo parere non ci manca di certo !
Avete ragione, e sono il primo a dirmelo, tuttavia, ciò di cui vado a parlare, solo incidentalmente è collegato a questi argomenti; in realtà riguarda il tema, anche questo superdiscusso e supersviscerato da ben più autorevoli commentatori, del cattivo gusto che dilaga nel mondo dell'informazione, anche quella che, lo dico con sommo dispiacere, dovrebbe essere più immune da questo virus.
Parlo dell'informazione radiofonica, che continuo a ritenere di un livello ben superiore a quella televisiva e persino a molta informazione stampata. Ma c'è il problema dei GR.
I GR (giornali radio), stanno all'informazione radiofonica come i titoli stanno a quella stampata. Qualcuno deve avere stabilito che, nei pochi minuti di durata di un GR, occorre catturare a tutti i costi l'attenzione dell'ascoltatore; quindi via alle notizie sparate, sensazionali, morbose.
E morboso, in maniera tanto esagerata da risultare quasi comico, non fosse che c'era ben poco da ridere, è stato il servizio mandato in onda ieri dal GR2 delle 19.30.
Venivano intervistati gli addetti alle pompe funebri del paese delle due povere turiste di Cuneo, che fornivano al giornalista dettagliate spiegazioni sull'allestimento delle bare, allo scopo di dare rassicurazioni agli italiani sul fatto che, almeno in questo momento di tragedia, i genitori delle due vittime sarebbero stati uniti nell'espressione del loro dolore.
Perchè la vera notizia, sottintesa ma palese, per questo giornalista, non è tanto la morte delle ragazze, quanto le difficoltà di una ex coppia come tante.
Siamo all'assurdo dell'assurdo, ma, a pensarci bene, l'informazione giornalistica "di consumo" è quasi sempre propinata così, si cerca la notizia curiosa, accessoria, stuzzicante, optional. Forse si ritiene che la notizia pura non faccia notizia, o forse la notizia pura ha bisogno di troppo lavoro per essere approfondita bene.
Non so cosa pensare, l'orgia dei reality, dei chi l'ha visto, dei salotti televisivi e di tutta la spazzatura simile ha probabilmente necrotizzato il cervello di giornalisti e responsabili dei media.