10/01/2003

Sesso e Turpiloquio

La piccola Fedra, che mi è tanto cara, è delusa di me.
E siccome ha il dono di essere sincera e lineare me lo dice chiaro e tondo.
E’ spiacevolmente colpita dal fatto che nel giro di pochi post il mio blog, che cercava di mantenere un garbo che lo rendesse visibile a tutti, si è infarcito di turpiloqui e di discorsi di sesso.
Mi dispiace Fedra di averti dato queste delusioni, ma siccome ti voglio bene perché tu sei la prima che ha commentato i miei timidi post degli inizi ed io ne avevo bisogno, come un neonato della poppata, voglio spiegarti bene che hai preso un abbaglio.
Il mio modo di scrivere non si è improvvisamente involgarito e non voglio parlare di argomenti che non si possano leggere serenamente in famiglia.
Questo blog non diventerà un sex-log. Se avessi voglia di scrivere di queste cose, semmai, aprirei un blog specializzato, tipo quelli che si trovano nella sezione erotici di bloggando.it e che, cosa strana, stando alle classifiche (per me incomprensibili nei risultati e nel metodo di rilevazione) dei blog più cliccati, nelle ultime settimane occupano i primi posti assoluti.
Né inserirò nel mio blog dei pezzi mozzafiato, come fa ogni tanto la mia cara Tulipano, con insuperabile bravura e con un un velo di pudore che li rende ancora più eccitanti, siano essi in versi che in prosa.
Turpiloquio: non amo il turpiloquio, né quello parlato né quello scritto, che trovo sia normalmente un indice di sciatteria della persona che lo usa. Quindi non userò espressioni classiche tipo: “CAZZZOOO !!!” e simili che trovo spesso sui blog, anche su quelli che leggo con più affetto, tipo Aglaja e ParigiCannes. E mi dispiace che usino così spesso questa espressione per dare colore alle situazioni che descrivono: credo che si potrebbe fare di meglio.
Provo affetto verso il blog di Aglaja perché è nato poco dopo il mio e, dopo un simpatico iniziale gioco a rimpiattino, è stato piacevole condividere questa passione comune fra due ..quasi colleghi. Però, lo devo dire, non amo né lo stile di scrittura né i sensi di colpa che pervadono i suoi post.
Provo affetto verso il blog di ParigiCannes perché mi sembra un po’ di avere contribuito al suo successo, quando fin dai primi post la citai più volte come esempio di ottimo umorismo al femminile. Ora però, lo devo dire, mi lega a questo blog più l’affetto che la curiosità, perché i formaggi rancidi della Mery Terry mi hanno leggermente nauseato…..
Però devo riconoscere che questi due blog, che ho visto nascere e, per così dire, battezzato, hanno un successo strepitoso, misurabile dal contatore visite e dal numero e dalla qualità dei commenti che ricevono. Al confronto con loro su questi parametri oggettivi, il mio blog langue nella bassissima classifica di gradimento. Non c’è dubbio.
E qui mi riaggancio al discorso sull’invidia della vagina scrittrice: esiste ed attanaglia (chi più chi meno) noi maschietti quando vediamo la bravura ed il successo delle donne scrittrici.
Mi stupisce quindi Fedra che tu, che studi psicologia, mi parli dell’espressione “invidia della vagina” come se non fosse quella espressione tecnica che è, per richiamare ed adattare al maschile/blog il famosissimo complesso femminile/sessuale detto “invidia del pene”.
Cara Puledrina, mi sa che i tuoi studi non procedono come dovrebbero….
Veniamo poi ai discorsi sul sesso (Talkin’ sul sesso – parafrasando Guccini, Opera Buffa).
Ok ho parlato di sesso (e non di amore, come sottolinei tu, ma non sono sempre la stessa cosa, anche se in teroria dovrebbero…), ma ne ho parlato con lo stesso tono e stile che ho sempre usato nei miei post. Forse avrò messo qualche espressione più pesante del solito, ma d’altra parte l’argomento le richiedeva.
Cercavo però di usare un tono asettico e non ammiccante, tipo “inserto chiuso” di Dueppiù.
Dueppiù è una delle tre riviste che ha contribuito alla mia formazione erotica all’uscita dall’infanzia.
Quando avevo 11 anni mia sorella ne aveva 18 e, ovviamente, si documentava su sesso, amore e dintorni.
Quindi a casa nostra circolavano regolarmente le seguenti riviste:
-Dueppiù – di taglio scientifico, che conteneva un inserto chiuso sul sesso (punto G e misteri simili) che io non vedevo l’ora mia sorella aprisse, per approfondire la teoria;
-Cosmopolitan – detto la rivista della donna “liberata”, molto ammiccante con delle foto di belle signore liberate e sicure del fatto loro, che mi facevano salire la pressione a mille (a dire il vero questo giornale lo utilizzavo più come supporto alle esercitazioni pratiche);
-I fotoromanzi della Lancio – con bellissime storie d’amore con attrici ed attori che ricordo ancora con affetto: Marina Coffa (che ho scoperto essere proprietaria del raffinato negozio TAD di Via del Babuino a Roma), Wendy D’Olive, le due sorelline Claudia e Francesca Rivelli (quest’ultima poi fece carriera con il nome di Ornella Muti) e gli attori Franco Dani ed il bellissimo e tragico Franco Gasparri, che, quando rimase paralizzato per un incidente di motocicletta, gettò nello sconforto più profondo tutte le bambine del mio cortile ed i saloni di tutte le parrucchiere del quartiere. Leggendo i fotoromanzi mi sono costruito i miei bravi stereotipi su amore e coppia, Lui e Lei. Stereotipi che la vita avrebbe in seguito accuratamente demolito uno ad uno.
Spero quindi, cara Fedra, che questo mio sproloquio ti abbia precisato meglio le mie intenzioni e ti abbia tranquillizzato.
Cercherò di restare sempre il caro “paparino” della mia cara “puledrina”.

Buonanotte ed un bacino tutto per te.
5AM