la bacheca vuota
Oggi Stefano Bonaga, ex assessore alla cultura del Comune di Bologna, noto anche come ex fidanzato di Alba Parietti e meno noto, almeno io non lo sapevo, come padre della rete civica Iperbole, viene intervistato a proposito della crisi di questo sito, che ha conosciuto tempi migliori, prima di venire affidato alla poco entusiastica gestione in appalto, insieme ai rifiuti comunali, della locale municipalizzata Hera.
Bonaga, che ha una indubbia passione, ricambiata credo, per le belle donne, come si può anche giudicare dalla signorina che casualmente compare vicino a lui nella fotografia sul giornale, mette il dito nella piaga dicendo che "il progetto non ha mai seguito il destino per cui era nato: l'interattività. E' da tempo che mi sembra una bacheca vuota".
Come dargli torto, in questi anni qualche form per segnalare qualche esigenza locale io pure l'ho compilato, ottenendo lo zero assoluto.
Una segnalazione di un cittadino non è degna di essere presa in considerazione da un assessore, da un consigliere o anche da un impiegato comunale.
L'interattività è un fastidio inutile sulla comoda strada della burocrazia.
Se, ad un cittadino che segnala che nella sua strada, piena di scuole, le automobili vanno troppo forte e propone di costruire i dossi rallentatori (che ormai si trovano dappertutto, fra poco mi aspetto di vederli pure sulle autostrade), gli si risponde che i dossi non si possono mettere perchè d'inverno potrebbero creare problemi agli spazzaneve, questo significa anche prenderlo per il culo e forse sarebbe stato meglio non rispondergli affatto.
Caro Bonaga, la rete civica comunale, la trasparenza dell'amministrazione, l'interattività fra cittadino e comune, sono cose belle e vitali, come bello e vitale è amare le donne, ma, purtroppo, la burocrazia è la morte del bello e della vita.
Leggo però, nelle parole del giornalista che ti intervista, ancora un filo di speranza. La speranza che l'amministrazione Cofferati possa mostrarsi più sensibile a questa vecchia, ma ancora buona, idea e che possa decidere di valorizzare meglio i 500.000 € annui impiegati per tenere in vita il sito.
Non fatevi illusioni, del rapporto fra Cofferati e la web-interattività abbiamo avuto un ampia dimostrazione nel prima e dopo la campagna elettorare del 2004.
Il sito del candidato era diventata una vera piazza cittadina virtuale, dove si discuteva di tutte le cose che interessano a tutti i bolognesi. E non pochi pensavano, ritenendolo naturale, che dopo la sua vittoria, l'esperienza di quel sito venisse riversata e proseguita all'interno della rete civica Iperbole.
Ma erano solamente sogni: quella piazza virtuale oggi è ancora lì, muta e triste, abbandonata il giorno dopo la festa senza neppure preoccuparsi di raccogliere le cartacce (ci voleva l'Hera ?), a testimoniare per l'ennesima volta che la politica vera è un'altra cosa.
Cosa ? Non lo so, ma certo non quello che pensiamo noi comuni cittadini.
5am
PS: comunque io ci riprovo. Invierò questo post alla casella email del sindaco e di qualche assessore e Vi farò sapere.