Telefono cellulare
Lasciate che Vi tedi ancora un pò con le storie di montagna.
Ti rendi conto della grande utilità del telefono cellulare quando sei lì.
Copertura di campo permettendo, che ormai è garantita anche sulle vette più impervie, riesci a mantenere i contatti con il resto del mondo e la cosa non è di poco conto.
Nel 1986 infatti mi successe una piccola avventura per la quale non sarebbe stato male avere un telefono cellulare.
Stavo sciando fra Cervinia (I) e Zermatt (CH).
Alle ore 16 circa decido di fare l'ultima discesa sul versante di Zermatt.
La mia compagna, stanca, decide di fermarsi ed aspettarmi alla stazione della funivia di Cervinia.
Bene, io scendo e alle 16 e 30 mi trovo agganciato sullo skilift che mi porterà in cima per rientrare su Cervinia.
Ma si sa che gli svizzeri sono persone puntuali e siccome l'orario di chiusura è proprio alle 16.30, accade che alle 16.30 l'impianto si ferma.
Per un pò me ne sto lì, aggrappato allo skilift fermo, convinto che ripartirà.
Ma non succede nulla. Non riparte.
E la salita da fare per arrivare in cima non è poca.
Così, dopo un'ora abbondante di scaletta, finalmente raggiungo il versante di Cervinia.
E' già buio ed è bello scendere sciando nella notte.
Arrivo, come un fantasma, alla stazione dove mi stava aspettando Lei.
Lei era in lacrime: mi aveva già dato per morto ed aveva allertato il soccorso alpino.
Ma tutto è bene quel che finisce bene...
5AM