Veglione
“e non fatevi più vedere qui !”
Era la notte di capodanno del 1981, risalimmo sulla Ford Taunus e tornammo a Bologna, un po’ stupiti per la reazione, però era stato divertente gettare nel caminetto un’intera scatola di petardi.
Io e Maurizio, proletariato bolognese di 20 anni fa, eravamo inseparabili.
Vivevamo nella musica e per la musica: anche se ognuno di noi aveva le sue preferenze (io ero da Clash - addio Joe Strummer ! -, lui era da Level 42) , insieme masticavamo tutto, dalla filuzzi ai dead kennedys.
Avevamo un complesso: i Crazy Rumours, insieme a Vicky e Andrea, qualche nastro e qualche foto, roba inascoltabile, da serate nostalgiche solo per noi.
Ci piacevano 2 cose: guidare e ascoltare musica. Il massimo era guidare ascoltando musica. Vivevamo da Nannucci.
A ballare si andava allo Small di Pieve di Cento (chi c'era può capire il genere). Ma facevamo pure qualche domenica pomeriggio al Ciak per pasturare (senza risultati apprezzabili).
Donne ancora poco o niente. Troppo spiantati, troppo scoppiati, troppo impreparati al fidanzamento.
Quello è l’ultimo veglione di capodanno che riesco a ricordare con piacere.
Adesso che ho passato i 40 anni e che il veglione a Bologna significa bottiglie rotte e bombe (non petardi) che esplodono per strada, trovo giusto andarmene a dormire alle 22.00, come al solito.
Buongiorno e Buon S.Stefano
5AM