28/12/2002

Programma

Il programma per il giorno di Santo Stefano era di andare in Romagna, magari con amici, a pranzo da Zaghini quindi a vedere il presepe marinaio di Cesenatico.
Però quest’anno abbiamo poca energia, siamo un po’ anemici, quindi il giorno di Natale io e mia moglie abbiamo cambiato programma: visita ad un presepe sì, ma a Bologna, quello del convento di S.Francesco, poi, nel pomeriggio, circo Togni.
La cosa sembrava meno impegnativa, anche se temevo l’incognita circo.
Alle 11.00 di Santo Stefano usciamo di casa, carico la bicicletta del piccolo nel baule, perché lui ha dichiarato che al presepe ci vuole andare in bicicletta.
Mia moglie propone di parcheggiare in Via Saffi e di andare a piedi, salvo il piccolo Edipo, che sarebbe in bicicletta, fino alla Chiesa di S.Francesco.
Quando siamo io e lei soli, è uno dei nostri piaceri camminare a lungo per le strade di Bologna, una delle poche nostre affinità elettive (di quelle esclusive ho già parlato in precedenza), tuttavia non siamo ancora riusciti a trasmettere il nostro gusto del camminare né a nostra figlia (5 anni, che solo da poco tempo riesce a fare 500 metri senza mettersi a piangere ed implorare di essere presa in braccio), né a nostro figlio, che prometteva meglio ma adesso è nel pieno riflusso dei 3 anni, età di forti turbamenti, fra i quali quello di rifiutarsi di camminare per volere stare in braccio alla mamma (il passeggino l’abbiamo abolito questa estate). Anche questo è un atteggiamento edipico non sopportando l’idea di perdere il contatto con la madre mentre si cammina (superati i 5 metri di distanza scatta infatti la sirena).
Fatte rapidamente queste considerazioni concludo che i circa 3 km fra Saffi e S.Francesco sono eccessivi e propongo un programma più realistico: parcheggiare in Via della Grada e risalire Via del Pratello che, essendo semi-pedonale, si presta meglio alla nostra passeggiata con bambini.
Partiamo.
Da Via della Grada a Via del Pratello abbastanza bene. Edipo sulla bici sorvegliato da me e la nostra signorina cammina davanti tenendo per mano la mamma. Solo qualche allarme quando mia moglie supera i 5 metri di distanza da noi. Il piccolo si ferma, inizia a strillare, fermati ! Poi con poderosi colpi di pedale raggiunge con il suo triciclo la sua amata.
Via del Pratello: dopo essere stata pavimentata e resa un po’ pedonale, nel senso che passa un auto al minuto, che oggigiorno è molto poco, sarebbe una delle strade più interessanti di Bologna, soprattutto per camminare. L’atomsfera un po’ bohemienne/malavitosa dei suoi locali la rendono quasi il prototipo di una certa Bologna.
Il problema è che i cani della zona l’hanno eletta a loro sentina ufficiale.
La strada è letteralmente foderata di sterco di cane (presumo), di tutti i tipi, ma prevalentemente del tipo sciolto. Avendo comunque dei ciottoli tondi che sporgono (tipo suola delle camper, per intenderci), lo sterco spesso scende negli interstizi dei ciottoli e lì può restare molto a lungo, anche se la parte del ciottolo che emege, su cui si cammina, facilmente tende a ripulirsi.
Per maggiori informazioni sul problema dello sterco dei cani nelle strade cittadine si può consultare Parigi Cannes oppure BOTB del 18/12/2002.
Premetto che non abbiamo pestato nulla, ma i nostri bambini, che alla loro età somigliano un po’ ai cuccioli, si fermavano ad ammirare ognuna delle opere d’arte che costellavano la strada, esprimendo la loro meraviglia a voce ben alta.
Quindi il percorso, pur breve, è durato più del previsto. Poi ad un certo punto Edipo ha mollato il triciclo ed ha guadagnato un passaggio in braccio della mamma.
A mezzogiorno arriviamo al presepe di S.Francesco: orario di chiusura mezzogiorno.
Io mi fermo fuori e dico a mia moglie che non entro, avevo voglia di stare un po’ all’aperto e volevo fare la guardia al triciclo.
Lei con i suoi gioielli riesce a convincere la custode a lsciarla entrare in extremis.
Passano circa 20 minuti durante i quali osservo le persone che escono dal convento, una quantità notevole, più di quante immaginavo potessero entrare nel convento. Osservo anche una coppia di mendicanti (Lei e Lui, circa 40 anni, abbastanza in forma, forse slavi) che augurano Buon Natale alle persone che escono dal convento, sporgendo una bottiglia di acqua minerale in pet (non ho visto la marca) tagliata a metà per raccogliere l’elemosina che quasi nessuno fa (2-3% circa).
Comincio a scocciarmi, ma non troppo.
Ad un certo punto vedo una bambola beautiful baby trecce da sogno e sento un bambino strillare. Penso che sia mia figlia, che ha con sé la stessa bambola fortemente voluta, e ottenuta, per Natale.
Ma non è lei.
Passa ancora un po’ di tempo e vedo uscire mia moglie con passo e aria da erinni, seguita da mia figlia, abbastanza tranquilla, e dal piccolo Edipo in lacrime e strillante a tutta forza.
Lei si dirige decisa verso di me brandendo Milizia Mariana, tenta di schiaffeggiarmi con il giornale, e se ne va furiosa. La visita non è stata piacevole, presumo. Come cominciavo a temere c’era talmente tanta gente che non sono riusciti a vedere quasi nulla ed ha fatto una gran fatica da sola a tenere a bada i bambini.
Raccolgo il piccolo urlante, la bicicletta e la bambina e partiamo anche noi, 30 metri dietro la furia materna.
Mentre andiamo anche mia figlia mi sgrida, con più garbo della madre, però, rimproverandomi che se ci fossi stato io avrebbero potuto salire sulle mie alte spalle e godersi tutto lo spettacolo.
Scelgo la strategia del silenzio e delle scuse.
Arrivati all’auto mia moglie è già sbollita e mi fa un bel sorriso. Una bella camminatina sostenuta dopo lo sfogo è stata sufficiente per farle passare i fumi.
Al pomeriggio poi siamo andati al circo, che è stato faticoso: vedere per 2 ore tutti quegli acrobati e saltimbanchi che faticano a pochi metri da te è piuttosto faticoso.
Se non altro però i bambini si sono divertiti (= affascinati e spaventati).
A me non è piaciuto molto.
Tornando a casa, insieme a mia figlia abbiamo redatto la classifica dei circhi:
al 1° posto: il minicirco di Cesenatico (…sono buffo ma so che ti piaccio, sono un pagliaccio, sono un pagliaccio !).
Al 2° posto: il circo stabile di Fiabilandia (Medrano credo)
Ultimi a pari merito i circhi itineranti classici (senza più le bestie ormai) come Togni.

Per l’anno prossimo sarà meglio tornare al programma Zaghini…

Buongiorno a tutti