No Logo vs Pro Logo
Che combinazione, il mio post su Logo e Global non si era ancora del tutto asciugato
che ho trovato un post del 17 dicembre (PRO-LOGO, da non confondere con pro loco) nel Blog di Sonia Cassiani,
che si riferiva ad un articolo dell' Economist,
che contestava Naomi Klein ed il suo No Logo, con un sacco di argomentazioni di parte,
che provengono dal mondo delle agenzie pubblicitarie, ma
che, secondo me, sono convincenti.
Che ne dite di leggere queste cose ?
E quando le avrete lette, provate anche a leggervi la relazione al bilancio 2001 del presidente di Gap Inc., che si scusa con gli azionisti e consumatori per tutti gli errori che Gap ha fatto (.. "We disappointed our customers and shareholders in 2001,...").
Io ho letto parecchie relazioni di bilancio in vita mia, fa parte del mio mestiere, ma una così non l'avevo proprio mai vista. I miti non esistono più.
PS: per chi non conosce Gap Inc., passo le coordinate:
- negozi di abbigliamento casual negli USA ed in Nord Europa, marchi Gap, Banana Republic e Old Navy
- Fatturato sui 14 miliardi di dollari (dollaro più o meno) = 3 Levi's abbondanti oppure 1,4 Nike oppure 10 Benetton
Adesso che avete letto il post passo ai link:
- Sonia Cassiani (post del 17/12 e 6/12)
- Articolo sull'Economist
- Bilancio 2001 Gap Inc
PS: Ancora più buffa coincidenza, torno sul blog di Sonia per prelevare il link e scopro che il 6/12 aveva inserito un post sul libro "il vizio oscuro dell'occidente": è un caso di sintonia totale o di telepatia ???
Buonanotte
5AM
30/12/2002
29/12/2002
Aria
Si può essere nemici dell’aria ?
Certo. La maggioranza delle persone lo è !
Piscina Carmen Longo, meglio nota come piscina dello Stadio.
Spogliatoio.
Fila di scarpe con calzini in attesa che tornino i loro proprietari dopo il bagnetto.
Vapore.
Finestre chiuse ermeticamente.
Manca l’aria e l’odore non è dei migliori.
Apro tutte le finestre e mi spoglio anch’io per andare a fare le mie tre vasche.
Fatto bagno e doccia ritorno nello spogliatoio.
Finestre di nuovo chiuse ermeticamente.
Vapore al quadrato
Ancora la fila di scarpe con i relativi proprietari che si stanno vestendo.
Nonostante tutti abbiano fatto la doccia, la puzza mi sembra in aumento.
Nudo come un verme apro due finestre, per fare un po’ di corrente e cambiare l’aria.
Se mi fossi messo a cagare sul pavimento dello spogliatoio credo che non mi avrebbero guardato male come mi stanno guardando ora tutti quanti. E dico tutti.
Ok è l’aria che entra, è un po’ fresca, siamo in inverno, ma almeno è aria….
Niente da fare. Un delegato dei nemici dell’aria, con un calzino già infilato e l’altro ancora in mano (mi domando come riesca a non svenire) va a chiudere le due finestre con aria di sfida.
Mi piego al volere della maggioranza, in fondo siamo in una democrazia, e finisco di rivestirmi… in apnea.
All’uscita mia moglie mi riferisce della stessa cosa successa nello spogliatoio delle donne.
Ecco un’altra delle nostre affinità elettive ! Entrambi preferiamo l’aria alla puzza…
Buongiorno a tutti ! (anche ai nemici dell'aria, naturalmente, sperando in una loro redenzione)
5AM
Si può essere nemici dell’aria ?
Certo. La maggioranza delle persone lo è !
Piscina Carmen Longo, meglio nota come piscina dello Stadio.
Spogliatoio.
Fila di scarpe con calzini in attesa che tornino i loro proprietari dopo il bagnetto.
Vapore.
Finestre chiuse ermeticamente.
Manca l’aria e l’odore non è dei migliori.
Apro tutte le finestre e mi spoglio anch’io per andare a fare le mie tre vasche.
Fatto bagno e doccia ritorno nello spogliatoio.
Finestre di nuovo chiuse ermeticamente.
Vapore al quadrato
Ancora la fila di scarpe con i relativi proprietari che si stanno vestendo.
Nonostante tutti abbiano fatto la doccia, la puzza mi sembra in aumento.
Nudo come un verme apro due finestre, per fare un po’ di corrente e cambiare l’aria.
Se mi fossi messo a cagare sul pavimento dello spogliatoio credo che non mi avrebbero guardato male come mi stanno guardando ora tutti quanti. E dico tutti.
Ok è l’aria che entra, è un po’ fresca, siamo in inverno, ma almeno è aria….
Niente da fare. Un delegato dei nemici dell’aria, con un calzino già infilato e l’altro ancora in mano (mi domando come riesca a non svenire) va a chiudere le due finestre con aria di sfida.
Mi piego al volere della maggioranza, in fondo siamo in una democrazia, e finisco di rivestirmi… in apnea.
All’uscita mia moglie mi riferisce della stessa cosa successa nello spogliatoio delle donne.
Ecco un’altra delle nostre affinità elettive ! Entrambi preferiamo l’aria alla puzza…
Buongiorno a tutti ! (anche ai nemici dell'aria, naturalmente, sperando in una loro redenzione)
5AM
28/12/2002
No Logo(b) - No Blog(o) - No Global - No Blog(al)
No Logo (Naomi Klein) è un libro molto fortunato, e anche molto noioso.
Non mi ha certo convinto della bontà della causa no global.
Trovo molto più convincente ed efficace Il Vizio Oscuro dell’Occidente (Massimo Fini).
Se l’ho un po’ capito Fini si incazzerebbe da par suo se venisse annoverato nelle schiere dei no global (intesi nel senso corrente del termine, che vale anche per i new global), tuttavia con il suo libro e con i suoi editoriali su “Il Resto del Carlino” (che non è esattamente il Manifesto), dimostra con valide argomentazioni la follia del pensiero “global” dai crociati a George Bush.
Forse Fini non è un anti global fasullo (come Josè Bovè & Co.).
Forse è solo un uomo che ragiona con la sua testa e non trova incompatibile essere, diciamo, liberali con l’essere contrari all’interventismo globale.
Attenzione, dunque ! Protestare per la condanna a morte di Amina contiene la radice dello stesso atteggiamento che vuole farci controllare tutti i focolai del mondo, cercando di spegnerli o di sostenere la parte che riteniamo sia nel giusto, come quando venne sostenuto Saddam nella guerra contro l’Iran….
Il messaggio è semplice: cerchiamo di risolvere i nostri (di mondo ricco) problemi e lasciamo che gli altri (balcani, terzo mondo & Co.) risolvano i loro a loro modo.
Per quanto riguarda poi le scarpe della Nike confezionate nelle fabbriche disumane delle Filippine…, provate a guardare un po’ nella vostra scarpiera e capirete perché succedono queste cose.
Peccato però che abbiano quella suola terribile in certe imbarazzanti situazioni.
5AM
No Logo (Naomi Klein) è un libro molto fortunato, e anche molto noioso.
Non mi ha certo convinto della bontà della causa no global.
Trovo molto più convincente ed efficace Il Vizio Oscuro dell’Occidente (Massimo Fini).
Se l’ho un po’ capito Fini si incazzerebbe da par suo se venisse annoverato nelle schiere dei no global (intesi nel senso corrente del termine, che vale anche per i new global), tuttavia con il suo libro e con i suoi editoriali su “Il Resto del Carlino” (che non è esattamente il Manifesto), dimostra con valide argomentazioni la follia del pensiero “global” dai crociati a George Bush.
Forse Fini non è un anti global fasullo (come Josè Bovè & Co.).
Forse è solo un uomo che ragiona con la sua testa e non trova incompatibile essere, diciamo, liberali con l’essere contrari all’interventismo globale.
Attenzione, dunque ! Protestare per la condanna a morte di Amina contiene la radice dello stesso atteggiamento che vuole farci controllare tutti i focolai del mondo, cercando di spegnerli o di sostenere la parte che riteniamo sia nel giusto, come quando venne sostenuto Saddam nella guerra contro l’Iran….
Il messaggio è semplice: cerchiamo di risolvere i nostri (di mondo ricco) problemi e lasciamo che gli altri (balcani, terzo mondo & Co.) risolvano i loro a loro modo.
Per quanto riguarda poi le scarpe della Nike confezionate nelle fabbriche disumane delle Filippine…, provate a guardare un po’ nella vostra scarpiera e capirete perché succedono queste cose.
Peccato però che abbiano quella suola terribile in certe imbarazzanti situazioni.
5AM
Programma
Il programma per il giorno di Santo Stefano era di andare in Romagna, magari con amici, a pranzo da Zaghini quindi a vedere il presepe marinaio di Cesenatico.
Però quest’anno abbiamo poca energia, siamo un po’ anemici, quindi il giorno di Natale io e mia moglie abbiamo cambiato programma: visita ad un presepe sì, ma a Bologna, quello del convento di S.Francesco, poi, nel pomeriggio, circo Togni.
La cosa sembrava meno impegnativa, anche se temevo l’incognita circo.
Alle 11.00 di Santo Stefano usciamo di casa, carico la bicicletta del piccolo nel baule, perché lui ha dichiarato che al presepe ci vuole andare in bicicletta.
Mia moglie propone di parcheggiare in Via Saffi e di andare a piedi, salvo il piccolo Edipo, che sarebbe in bicicletta, fino alla Chiesa di S.Francesco.
Quando siamo io e lei soli, è uno dei nostri piaceri camminare a lungo per le strade di Bologna, una delle poche nostre affinità elettive (di quelle esclusive ho già parlato in precedenza), tuttavia non siamo ancora riusciti a trasmettere il nostro gusto del camminare né a nostra figlia (5 anni, che solo da poco tempo riesce a fare 500 metri senza mettersi a piangere ed implorare di essere presa in braccio), né a nostro figlio, che prometteva meglio ma adesso è nel pieno riflusso dei 3 anni, età di forti turbamenti, fra i quali quello di rifiutarsi di camminare per volere stare in braccio alla mamma (il passeggino l’abbiamo abolito questa estate). Anche questo è un atteggiamento edipico non sopportando l’idea di perdere il contatto con la madre mentre si cammina (superati i 5 metri di distanza scatta infatti la sirena).
Fatte rapidamente queste considerazioni concludo che i circa 3 km fra Saffi e S.Francesco sono eccessivi e propongo un programma più realistico: parcheggiare in Via della Grada e risalire Via del Pratello che, essendo semi-pedonale, si presta meglio alla nostra passeggiata con bambini.
Partiamo.
Da Via della Grada a Via del Pratello abbastanza bene. Edipo sulla bici sorvegliato da me e la nostra signorina cammina davanti tenendo per mano la mamma. Solo qualche allarme quando mia moglie supera i 5 metri di distanza da noi. Il piccolo si ferma, inizia a strillare, fermati ! Poi con poderosi colpi di pedale raggiunge con il suo triciclo la sua amata.
Via del Pratello: dopo essere stata pavimentata e resa un po’ pedonale, nel senso che passa un auto al minuto, che oggigiorno è molto poco, sarebbe una delle strade più interessanti di Bologna, soprattutto per camminare. L’atomsfera un po’ bohemienne/malavitosa dei suoi locali la rendono quasi il prototipo di una certa Bologna.
Il problema è che i cani della zona l’hanno eletta a loro sentina ufficiale.
La strada è letteralmente foderata di sterco di cane (presumo), di tutti i tipi, ma prevalentemente del tipo sciolto. Avendo comunque dei ciottoli tondi che sporgono (tipo suola delle camper, per intenderci), lo sterco spesso scende negli interstizi dei ciottoli e lì può restare molto a lungo, anche se la parte del ciottolo che emege, su cui si cammina, facilmente tende a ripulirsi.
Per maggiori informazioni sul problema dello sterco dei cani nelle strade cittadine si può consultare Parigi Cannes oppure BOTB del 18/12/2002.
Premetto che non abbiamo pestato nulla, ma i nostri bambini, che alla loro età somigliano un po’ ai cuccioli, si fermavano ad ammirare ognuna delle opere d’arte che costellavano la strada, esprimendo la loro meraviglia a voce ben alta.
Quindi il percorso, pur breve, è durato più del previsto. Poi ad un certo punto Edipo ha mollato il triciclo ed ha guadagnato un passaggio in braccio della mamma.
A mezzogiorno arriviamo al presepe di S.Francesco: orario di chiusura mezzogiorno.
Io mi fermo fuori e dico a mia moglie che non entro, avevo voglia di stare un po’ all’aperto e volevo fare la guardia al triciclo.
Lei con i suoi gioielli riesce a convincere la custode a lsciarla entrare in extremis.
Passano circa 20 minuti durante i quali osservo le persone che escono dal convento, una quantità notevole, più di quante immaginavo potessero entrare nel convento. Osservo anche una coppia di mendicanti (Lei e Lui, circa 40 anni, abbastanza in forma, forse slavi) che augurano Buon Natale alle persone che escono dal convento, sporgendo una bottiglia di acqua minerale in pet (non ho visto la marca) tagliata a metà per raccogliere l’elemosina che quasi nessuno fa (2-3% circa).
Comincio a scocciarmi, ma non troppo.
Ad un certo punto vedo una bambola beautiful baby trecce da sogno e sento un bambino strillare. Penso che sia mia figlia, che ha con sé la stessa bambola fortemente voluta, e ottenuta, per Natale.
Ma non è lei.
Passa ancora un po’ di tempo e vedo uscire mia moglie con passo e aria da erinni, seguita da mia figlia, abbastanza tranquilla, e dal piccolo Edipo in lacrime e strillante a tutta forza.
Lei si dirige decisa verso di me brandendo Milizia Mariana, tenta di schiaffeggiarmi con il giornale, e se ne va furiosa. La visita non è stata piacevole, presumo. Come cominciavo a temere c’era talmente tanta gente che non sono riusciti a vedere quasi nulla ed ha fatto una gran fatica da sola a tenere a bada i bambini.
Raccolgo il piccolo urlante, la bicicletta e la bambina e partiamo anche noi, 30 metri dietro la furia materna.
Mentre andiamo anche mia figlia mi sgrida, con più garbo della madre, però, rimproverandomi che se ci fossi stato io avrebbero potuto salire sulle mie alte spalle e godersi tutto lo spettacolo.
Scelgo la strategia del silenzio e delle scuse.
Arrivati all’auto mia moglie è già sbollita e mi fa un bel sorriso. Una bella camminatina sostenuta dopo lo sfogo è stata sufficiente per farle passare i fumi.
Al pomeriggio poi siamo andati al circo, che è stato faticoso: vedere per 2 ore tutti quegli acrobati e saltimbanchi che faticano a pochi metri da te è piuttosto faticoso.
Se non altro però i bambini si sono divertiti (= affascinati e spaventati).
A me non è piaciuto molto.
Tornando a casa, insieme a mia figlia abbiamo redatto la classifica dei circhi:
al 1° posto: il minicirco di Cesenatico (…sono buffo ma so che ti piaccio, sono un pagliaccio, sono un pagliaccio !).
Al 2° posto: il circo stabile di Fiabilandia (Medrano credo)
Ultimi a pari merito i circhi itineranti classici (senza più le bestie ormai) come Togni.
Per l’anno prossimo sarà meglio tornare al programma Zaghini…
Buongiorno a tutti
Il programma per il giorno di Santo Stefano era di andare in Romagna, magari con amici, a pranzo da Zaghini quindi a vedere il presepe marinaio di Cesenatico.
Però quest’anno abbiamo poca energia, siamo un po’ anemici, quindi il giorno di Natale io e mia moglie abbiamo cambiato programma: visita ad un presepe sì, ma a Bologna, quello del convento di S.Francesco, poi, nel pomeriggio, circo Togni.
La cosa sembrava meno impegnativa, anche se temevo l’incognita circo.
Alle 11.00 di Santo Stefano usciamo di casa, carico la bicicletta del piccolo nel baule, perché lui ha dichiarato che al presepe ci vuole andare in bicicletta.
Mia moglie propone di parcheggiare in Via Saffi e di andare a piedi, salvo il piccolo Edipo, che sarebbe in bicicletta, fino alla Chiesa di S.Francesco.
Quando siamo io e lei soli, è uno dei nostri piaceri camminare a lungo per le strade di Bologna, una delle poche nostre affinità elettive (di quelle esclusive ho già parlato in precedenza), tuttavia non siamo ancora riusciti a trasmettere il nostro gusto del camminare né a nostra figlia (5 anni, che solo da poco tempo riesce a fare 500 metri senza mettersi a piangere ed implorare di essere presa in braccio), né a nostro figlio, che prometteva meglio ma adesso è nel pieno riflusso dei 3 anni, età di forti turbamenti, fra i quali quello di rifiutarsi di camminare per volere stare in braccio alla mamma (il passeggino l’abbiamo abolito questa estate). Anche questo è un atteggiamento edipico non sopportando l’idea di perdere il contatto con la madre mentre si cammina (superati i 5 metri di distanza scatta infatti la sirena).
Fatte rapidamente queste considerazioni concludo che i circa 3 km fra Saffi e S.Francesco sono eccessivi e propongo un programma più realistico: parcheggiare in Via della Grada e risalire Via del Pratello che, essendo semi-pedonale, si presta meglio alla nostra passeggiata con bambini.
Partiamo.
Da Via della Grada a Via del Pratello abbastanza bene. Edipo sulla bici sorvegliato da me e la nostra signorina cammina davanti tenendo per mano la mamma. Solo qualche allarme quando mia moglie supera i 5 metri di distanza da noi. Il piccolo si ferma, inizia a strillare, fermati ! Poi con poderosi colpi di pedale raggiunge con il suo triciclo la sua amata.
Via del Pratello: dopo essere stata pavimentata e resa un po’ pedonale, nel senso che passa un auto al minuto, che oggigiorno è molto poco, sarebbe una delle strade più interessanti di Bologna, soprattutto per camminare. L’atomsfera un po’ bohemienne/malavitosa dei suoi locali la rendono quasi il prototipo di una certa Bologna.
Il problema è che i cani della zona l’hanno eletta a loro sentina ufficiale.
La strada è letteralmente foderata di sterco di cane (presumo), di tutti i tipi, ma prevalentemente del tipo sciolto. Avendo comunque dei ciottoli tondi che sporgono (tipo suola delle camper, per intenderci), lo sterco spesso scende negli interstizi dei ciottoli e lì può restare molto a lungo, anche se la parte del ciottolo che emege, su cui si cammina, facilmente tende a ripulirsi.
Per maggiori informazioni sul problema dello sterco dei cani nelle strade cittadine si può consultare Parigi Cannes oppure BOTB del 18/12/2002.
Premetto che non abbiamo pestato nulla, ma i nostri bambini, che alla loro età somigliano un po’ ai cuccioli, si fermavano ad ammirare ognuna delle opere d’arte che costellavano la strada, esprimendo la loro meraviglia a voce ben alta.
Quindi il percorso, pur breve, è durato più del previsto. Poi ad un certo punto Edipo ha mollato il triciclo ed ha guadagnato un passaggio in braccio della mamma.
A mezzogiorno arriviamo al presepe di S.Francesco: orario di chiusura mezzogiorno.
Io mi fermo fuori e dico a mia moglie che non entro, avevo voglia di stare un po’ all’aperto e volevo fare la guardia al triciclo.
Lei con i suoi gioielli riesce a convincere la custode a lsciarla entrare in extremis.
Passano circa 20 minuti durante i quali osservo le persone che escono dal convento, una quantità notevole, più di quante immaginavo potessero entrare nel convento. Osservo anche una coppia di mendicanti (Lei e Lui, circa 40 anni, abbastanza in forma, forse slavi) che augurano Buon Natale alle persone che escono dal convento, sporgendo una bottiglia di acqua minerale in pet (non ho visto la marca) tagliata a metà per raccogliere l’elemosina che quasi nessuno fa (2-3% circa).
Comincio a scocciarmi, ma non troppo.
Ad un certo punto vedo una bambola beautiful baby trecce da sogno e sento un bambino strillare. Penso che sia mia figlia, che ha con sé la stessa bambola fortemente voluta, e ottenuta, per Natale.
Ma non è lei.
Passa ancora un po’ di tempo e vedo uscire mia moglie con passo e aria da erinni, seguita da mia figlia, abbastanza tranquilla, e dal piccolo Edipo in lacrime e strillante a tutta forza.
Lei si dirige decisa verso di me brandendo Milizia Mariana, tenta di schiaffeggiarmi con il giornale, e se ne va furiosa. La visita non è stata piacevole, presumo. Come cominciavo a temere c’era talmente tanta gente che non sono riusciti a vedere quasi nulla ed ha fatto una gran fatica da sola a tenere a bada i bambini.
Raccolgo il piccolo urlante, la bicicletta e la bambina e partiamo anche noi, 30 metri dietro la furia materna.
Mentre andiamo anche mia figlia mi sgrida, con più garbo della madre, però, rimproverandomi che se ci fossi stato io avrebbero potuto salire sulle mie alte spalle e godersi tutto lo spettacolo.
Scelgo la strategia del silenzio e delle scuse.
Arrivati all’auto mia moglie è già sbollita e mi fa un bel sorriso. Una bella camminatina sostenuta dopo lo sfogo è stata sufficiente per farle passare i fumi.
Al pomeriggio poi siamo andati al circo, che è stato faticoso: vedere per 2 ore tutti quegli acrobati e saltimbanchi che faticano a pochi metri da te è piuttosto faticoso.
Se non altro però i bambini si sono divertiti (= affascinati e spaventati).
A me non è piaciuto molto.
Tornando a casa, insieme a mia figlia abbiamo redatto la classifica dei circhi:
al 1° posto: il minicirco di Cesenatico (…sono buffo ma so che ti piaccio, sono un pagliaccio, sono un pagliaccio !).
Al 2° posto: il circo stabile di Fiabilandia (Medrano credo)
Ultimi a pari merito i circhi itineranti classici (senza più le bestie ormai) come Togni.
Per l’anno prossimo sarà meglio tornare al programma Zaghini…
Buongiorno a tutti
26/12/2002
Veglione
“e non fatevi più vedere qui !”
Era la notte di capodanno del 1981, risalimmo sulla Ford Taunus e tornammo a Bologna, un po’ stupiti per la reazione, però era stato divertente gettare nel caminetto un’intera scatola di petardi.
Io e Maurizio, proletariato bolognese di 20 anni fa, eravamo inseparabili.
Vivevamo nella musica e per la musica: anche se ognuno di noi aveva le sue preferenze (io ero da Clash - addio Joe Strummer ! -, lui era da Level 42) , insieme masticavamo tutto, dalla filuzzi ai dead kennedys.
Avevamo un complesso: i Crazy Rumours, insieme a Vicky e Andrea, qualche nastro e qualche foto, roba inascoltabile, da serate nostalgiche solo per noi.
Ci piacevano 2 cose: guidare e ascoltare musica. Il massimo era guidare ascoltando musica. Vivevamo da Nannucci.
A ballare si andava allo Small di Pieve di Cento (chi c'era può capire il genere). Ma facevamo pure qualche domenica pomeriggio al Ciak per pasturare (senza risultati apprezzabili).
Donne ancora poco o niente. Troppo spiantati, troppo scoppiati, troppo impreparati al fidanzamento.
Quello è l’ultimo veglione di capodanno che riesco a ricordare con piacere.
Adesso che ho passato i 40 anni e che il veglione a Bologna significa bottiglie rotte e bombe (non petardi) che esplodono per strada, trovo giusto andarmene a dormire alle 22.00, come al solito.
Buongiorno e Buon S.Stefano
5AM
“e non fatevi più vedere qui !”
Era la notte di capodanno del 1981, risalimmo sulla Ford Taunus e tornammo a Bologna, un po’ stupiti per la reazione, però era stato divertente gettare nel caminetto un’intera scatola di petardi.
Io e Maurizio, proletariato bolognese di 20 anni fa, eravamo inseparabili.
Vivevamo nella musica e per la musica: anche se ognuno di noi aveva le sue preferenze (io ero da Clash - addio Joe Strummer ! -, lui era da Level 42) , insieme masticavamo tutto, dalla filuzzi ai dead kennedys.
Avevamo un complesso: i Crazy Rumours, insieme a Vicky e Andrea, qualche nastro e qualche foto, roba inascoltabile, da serate nostalgiche solo per noi.
Ci piacevano 2 cose: guidare e ascoltare musica. Il massimo era guidare ascoltando musica. Vivevamo da Nannucci.
A ballare si andava allo Small di Pieve di Cento (chi c'era può capire il genere). Ma facevamo pure qualche domenica pomeriggio al Ciak per pasturare (senza risultati apprezzabili).
Donne ancora poco o niente. Troppo spiantati, troppo scoppiati, troppo impreparati al fidanzamento.
Quello è l’ultimo veglione di capodanno che riesco a ricordare con piacere.
Adesso che ho passato i 40 anni e che il veglione a Bologna significa bottiglie rotte e bombe (non petardi) che esplodono per strada, trovo giusto andarmene a dormire alle 22.00, come al solito.
Buongiorno e Buon S.Stefano
5AM
25/12/2002
Acquisti di Natale
Regali per me:
Vivere per raccontarla, di Gabito, come lo chiamavano da bambino. Come pensavo c'era già l'edizione italiana.
I 49 racconti, di Hemingway.
Regali per i nonni:
Verso Santiago, di tal Noteboom, un novello Bruce Chatwin olandese, che scrive dei suoi itinerari in Spagna.
Il Vizio Oscuro dell'Occidente, di Massimo Fini: cioè il maledetto vizio di noi occidentali di volere imporre la nostra cultura e modello sociale a tutto il mondo.
Il giorno della civetta, di Leonardo Sciascia.
Buon Natale
5AM
Regali per me:
Vivere per raccontarla, di Gabito, come lo chiamavano da bambino. Come pensavo c'era già l'edizione italiana.
I 49 racconti, di Hemingway.
Regali per i nonni:
Verso Santiago, di tal Noteboom, un novello Bruce Chatwin olandese, che scrive dei suoi itinerari in Spagna.
Il Vizio Oscuro dell'Occidente, di Massimo Fini: cioè il maledetto vizio di noi occidentali di volere imporre la nostra cultura e modello sociale a tutto il mondo.
Il giorno della civetta, di Leonardo Sciascia.
Buon Natale
5AM
24/12/2002
Notizia leggera (prenatalizia)
Un gruppo di scienziati mattacchioni si sfoglierà 50 anni di raccolte di playboy, per studiare come si è evoluta la femmina.
Fonte: Repubblica.it
Questa è una ricerca a basso costo, probabilmente, come suggerisce Cat, condotta da volontari, ma ad elevata risonanza.
Questo dimostra che il vero problema della ricerca in Italia è la mancanza di fantasia, non di fondi.
Adesso come potremmo proporre una ricerca sui calendari delle dive ?
Come al solito siamo stati superati dal popolo anglosassone.
Buongiorno !
5AM
Un gruppo di scienziati mattacchioni si sfoglierà 50 anni di raccolte di playboy, per studiare come si è evoluta la femmina.
Fonte: Repubblica.it
Questa è una ricerca a basso costo, probabilmente, come suggerisce Cat, condotta da volontari, ma ad elevata risonanza.
Questo dimostra che il vero problema della ricerca in Italia è la mancanza di fantasia, non di fondi.
Adesso come potremmo proporre una ricerca sui calendari delle dive ?
Come al solito siamo stati superati dal popolo anglosassone.
Buongiorno !
5AM
23/12/2002
Webmail
Non ho voglia di installare outlook.
Non ho voglia di mettere su l'adsl.
Per mettere qualche post nel blog e consultare il grande G ogni tanto il modem 56k in condominio con il telefono va più che bene.
Però per colpa dei banner che infestano libero webmail e, ne sono convinto, del software scadente che usano,
le mie amicizie di posta si stanno inaridendo.
Infatti non riesco più a scrivere messaggi di posta.
Amen e buongiorno a tutti, in particolare a quelli a cui avrei voluto scrivere.
5AM
Non ho voglia di installare outlook.
Non ho voglia di mettere su l'adsl.
Per mettere qualche post nel blog e consultare il grande G ogni tanto il modem 56k in condominio con il telefono va più che bene.
Però per colpa dei banner che infestano libero webmail e, ne sono convinto, del software scadente che usano,
le mie amicizie di posta si stanno inaridendo.
Infatti non riesco più a scrivere messaggi di posta.
Amen e buongiorno a tutti, in particolare a quelli a cui avrei voluto scrivere.
5AM
Vivere per raccontarla
Ho letto su nw che negli usa l'autobiografia dell'infanzia di Gabo sta facendo furore.
Code nelle librerie per accapararsi (su google is trova sia così che con 2 p - accappararsi - che con 2 p e r - accapparrarsi - quale sarà quello giusto ??) una copia in spagnolo. Infatti la traduzione in inglese uscirà a settembre 2003.
Scommetto che da noi è già uscito in Italiano.
Devo ricordarmi di cercarlo domani, quando farò il mio solito giro pre-natalizio in libreria.
5AM
Ho letto su nw che negli usa l'autobiografia dell'infanzia di Gabo sta facendo furore.
Code nelle librerie per accapararsi (su google is trova sia così che con 2 p - accappararsi - che con 2 p e r - accapparrarsi - quale sarà quello giusto ??) una copia in spagnolo. Infatti la traduzione in inglese uscirà a settembre 2003.
Scommetto che da noi è già uscito in Italiano.
Devo ricordarmi di cercarlo domani, quando farò il mio solito giro pre-natalizio in libreria.
5AM
22/12/2002
18/12/2002
Me & Mw
Io (me) non ho un buon rapporto con Media World (mw).
Avevo giurato 6 mesi fa’ di non andarci più ma poi ci ricasco (d’altra parte l’ho già spiegato che tendo a ripetere sempre gli stessi errori).
Perché ?
1.Troppa gente.
2.Mancanza di addetti specifici per gli indecisi.
3.Troppo tempo perso per comprare qualsiasi cosa.
4.E, orrore !, prezzi più alti della concorrenza.
Questi 4 motivi mi avevano convinto l’ultima volta di non tornarci più ma poi ci sono ricascato martedì scorso (involontariamente però: ero in fuga dal motorshow).
Prima di raccontarvi com’è andata martedì scorso Vi spiego i 4 perché:
I primi 2 convergono nel terzo, mentre il 4° fa storia a sé.
1.Troppa gente = Troppa gente, incredibile come quanta gente sia alla perenne ricerca di televisori, frigoriferi, computer, rasoi, tagliabasette, epilatori, forni a microonde, scanner, telefonini, fotocamere digitali……
2.Mancanza di addetti specifici per gli indecisi: di solito impiego 30 secondi ad acquistare una delle cose che ho elencato, nel senso che quando entro nel negozio ho già deciso cosa voglio, oppure mi basta guardare i prodotti e leggere i cartellini esplicativi per scegliere, però sei comunque obbligato a passare dal commesso per fare l’acquisto: quasi sempre te lo deve estrarre dal mucchio e ti deve preparare la bolletta di pagamento. Ma succede che questi commessi vengono catturati dagli indecisi, che sono la maggioranza dei frequentatori di mw, ma anche di comet, ecc. Ogni volta che devo acquistare un oggetto per il quale devo solo dire al commesso: “mi dia quel telefono”, oppure: “mi dia quell’autoradio”, oppure: “mi dia quella fotocamera”, lo trovo che sta cercando di spiegare la teoria della relatività ad un “indeciso”. Ci sono almeno quattro tipi di indecisi e sono comunque la maggioranza dei visitatori di MW e simili:
a) indecisi perché non hanno soldi: quindi parlare dei prodotti con i commessi gli dà la stessa gratificazione dell’acquisto, me senza spendere un euro;
b) indecisi perché vorrebbero il meglio: quindi cercano di farsi spiegare tutte le caratteristiche marginali dei prodotti per trovare quella che li faccia decidere nella scelta;
c) indecisi perché non ci capiscono nulla: quindi tentano di approfittare del commesso di turno per farsi fare un corso completo sulla fotografia digitale;
d) indecisi perché ci capiscono troppo: sono i divoratori di riviste specializzate, che per mettere alla prova la loro profonda cultura si confrontano con i commessi di questi posti i quali, normalmente, hanno solamente una leggera infarinatura, quindi invariabilmente perdono il confronto.
Capite bene che per tali categorie di clienti, che sono comunque la maggioranza, ci vorrebbero dei venditori specifici, gli ACI (addetti ai clienti indecisi). Mentre per i clienti come me (gli stessi che, per intenderci, vanno all’ipermercato a fare la spesa senza carrello, perché sono ancora fra i pochi che pensano che la guerra atomica non stia per scoppiare domani), ci vorrebbero delle corsie preferenziali, degli ACR (addetti ai clienti rapidi).
3.Troppo tempo perso per comprare qualsiasi cosa: conseguenza dei due problemi elencati in precedenza;
4.Prezzi più alti della concorrenza: questo l’ho scoperto quando, dopo avere impiegato mezz’ora per dire: “mi dia quel telefono” ed altri 10 minuti per pagare i miei bravi 460 euro al MW di Euromercato, esco e mi accorgo che al chiosco dei telefonini che sta nella galleria sotto, lo stesso telefono veniva venduto a 420 euro, e non c’era una sola persona in attesa ! Cazzo ! (quando ci vuole ci vuole, scusate). Fu lì che decisi che non avrei più acquistato nulla da MW.
Però martedì scorso, complice il traffico del Motorshow, complice la necessità di vedere questo nuovo centro commerciale, complice quella canzone dei Tiromancino che mi frullava nell’orecchio da una settimana, complice il mio lettore di cd in auto che ora fa le bizze e vuole solo dischi originali, complice il mio radioregistratore da letto, che, dopo 10 anni di onorato servizio (era uno splendido panasonic, modello che casse!), non legge più i cd (di qualsiasi tipo), complici tutte queste cose entro da MW e prelevo subito i tiromancino (anche qui con qualche difficoltà perché da MW non mi viene liscio mai nulla: al reparto italiani, sezione tiromancino, tutto vuoto neppure un cd, esauriti tutti, li trovo però al reparto classifica più venduti), poi mi dirigo al reparto radioregistratori, li guardo tutti, pondero un momento e decido di acquistare il più economico, tanto nel mio letto non ci dormo più, visto che mio figlio è nella fase edipica, quindi vuole andare nel lettone con la mamma e rimpiazzare il babbo. Un dignitoso roadstar da 39 euro. E’ in esposizione offerte sopra ad un mucchio di scatole roadstar, presumo che si possano prelevare self service, ma nel dubbio, per evitare di essere rispedito al reparto dopo aver fatto la fila alla cassa, vado dal commesso, che è impegnato con un indeciso, ma vicino a lui ce n’è un altro apparentemente libero (incredibile !). Gli chiedo: si può prendere direttamente la scatola del radioregistratore ed andare a pagare ?
Questo mi guarda offeso, evidentemente non è il suo reparto e mi dice: “deve chiedere al mio collega”. Il collega però è veramente eccezionale, da premio oscar del miglior commesso dell’anno, distoglie un momento lo sguardo dall’indeciso di turno, mi fissa un momento ed annuisce senza dire nulla: Grazie ! Gli sono veramente grato di non avermi obbligato a capire di che tipo di indecisione soffriva il suo cliente di turno.
Prelevo, vado e pago.
A casa però c’è la sorpresina (lo sapevo che anche questa volta non potevo cavarmela così liscia con il MW): il lettore cd non funziona: morto ! Richiudo mestamente il pacco, rimetto lo scontrino nel portafoglio: devo tornare a cambiare l’oggetto . Sigh!
Mercoledì sera torno da MW: questa volta al reparto radioregistratori e similari c’è una ragazza totalmente assorbita dal cliente indeciso di turno, a differenza del suo brillante collega della sera prima, non mi degna di uno sguardo, non esisto, sta spiegando la teoria dell’MP3 !!
Appoggio rassegnato il mio pacco sul bancone, estraggo lo scontrino e mi ascolto tutto lo scibile sull’MP3, mi sembra anche piuttosto preparata. Il suo cliente, mi sembra un finto indeciso, più che interessato all’MP3 sembra interessato alla ragazza, ma lei sciorina i suoi mbytes orgogliosa e se ne frega.
Dopo un buon quarto d’ora si salutano, l’indeciso se ne va non acquistando nulla, con la classica frase: “ci penso un po’, magari torno…” (PS: non ho mai visto un indeciso acquistare nulla) ed un sorriso che sottintende che se torna non è per l’MP3.
A questo punto lei si gira dalla mia parte, mi sorride gentile ed ascolta il mio problema. Chiede autorizzazione ad un collega per il reso.
La ottiene.
Mi consiglia il Sony. 60 Euro di differenza, ma prima o poi riuscirò a riconquistare il mio letto ed il piccolo Edipo se ne tornerà nel suo lettino a fare compagnia alla sorellina, che sta al piano di sopra. Lo prendo.
Passo a prendere una cavo USB (quelli economici non hanno il prezzo ma, per non chiederlo al commesso, prendo quello caro).
Vado alla cassa. Poca fila. Bene.
Carta di credito: 49 euro.
Firmo e penso: “oh no ! c’è qualcosa che non va! Si è sbagliata: dovevo pagare 72 euro (60 per la differenza sony 99 – roadstar 39 + 12 per il cavo USB da 3 metri, melius abundare quam…). Allungo l’occhio sulla bollettina di reso preparata dall’esperta dell’MP3 e capisco il problema, mi ha scaricato l’intero scontrino di martedì, inclusi i tiromancino ed un buon assortimento di pile, anziché il solo roadstar 39.
Lo dico alla cassiera.
Panico sul suo volto. Telefona alla collega di un’altra cassa: anche lei non ne sa nulla. Estrae un manuale, tocca la stampante fiscale e la fila si allunga.
Guardo le persone in fila: il primo ha in mano una bolletta di reso anche lui (ci dev’essere un virus), il secondo è uno spacciatore albanese insieme alla sua donna. Lei ha acquistato un dvd, lui, in discreto italiano ed a voce alta e chiara, sta parlando al telefono con un suo debitore: lo sta minacciando delle peggiori atrocità e dice che farebbe le stesse cose anche a sua madre, se gli devesse la stessa somma: ed è credibile.
La ragazza alla cassa invece è assorta (e appassionata) dal problema di come si storna uno scontrino per un reso errato: intanto dirotta tutta la fila, spacciatore incluso, alla cassa a fianco.
Ora restiamo solo io e lei.
Io le suggerisco di accettare i 23 euro che le devo ancora e di girare tutti i documenti alla contabilità, ci penseranno loro.
Ma lei è orgogliosa, fa ancora 2 o tre telefonate, 2 o tre calcoli con la calcolatrice, riguarda le bollettine, fa una carezza al registratore di cassa, che resta impassibile, poi si arrende: fa come ho detto io: accetta il mio pagamento supplementare e riapre la cassa.
…..
Fortunatamente il Sony 99 funziona benissimo. Questa notte il piccolo Edipo potrà addormentarsi al suono di una ninna nanna stereo mega bass.
Buongiorno a tutti !
5AM
Io (me) non ho un buon rapporto con Media World (mw).
Avevo giurato 6 mesi fa’ di non andarci più ma poi ci ricasco (d’altra parte l’ho già spiegato che tendo a ripetere sempre gli stessi errori).
Perché ?
1.Troppa gente.
2.Mancanza di addetti specifici per gli indecisi.
3.Troppo tempo perso per comprare qualsiasi cosa.
4.E, orrore !, prezzi più alti della concorrenza.
Questi 4 motivi mi avevano convinto l’ultima volta di non tornarci più ma poi ci sono ricascato martedì scorso (involontariamente però: ero in fuga dal motorshow).
Prima di raccontarvi com’è andata martedì scorso Vi spiego i 4 perché:
I primi 2 convergono nel terzo, mentre il 4° fa storia a sé.
1.Troppa gente = Troppa gente, incredibile come quanta gente sia alla perenne ricerca di televisori, frigoriferi, computer, rasoi, tagliabasette, epilatori, forni a microonde, scanner, telefonini, fotocamere digitali……
2.Mancanza di addetti specifici per gli indecisi: di solito impiego 30 secondi ad acquistare una delle cose che ho elencato, nel senso che quando entro nel negozio ho già deciso cosa voglio, oppure mi basta guardare i prodotti e leggere i cartellini esplicativi per scegliere, però sei comunque obbligato a passare dal commesso per fare l’acquisto: quasi sempre te lo deve estrarre dal mucchio e ti deve preparare la bolletta di pagamento. Ma succede che questi commessi vengono catturati dagli indecisi, che sono la maggioranza dei frequentatori di mw, ma anche di comet, ecc. Ogni volta che devo acquistare un oggetto per il quale devo solo dire al commesso: “mi dia quel telefono”, oppure: “mi dia quell’autoradio”, oppure: “mi dia quella fotocamera”, lo trovo che sta cercando di spiegare la teoria della relatività ad un “indeciso”. Ci sono almeno quattro tipi di indecisi e sono comunque la maggioranza dei visitatori di MW e simili:
a) indecisi perché non hanno soldi: quindi parlare dei prodotti con i commessi gli dà la stessa gratificazione dell’acquisto, me senza spendere un euro;
b) indecisi perché vorrebbero il meglio: quindi cercano di farsi spiegare tutte le caratteristiche marginali dei prodotti per trovare quella che li faccia decidere nella scelta;
c) indecisi perché non ci capiscono nulla: quindi tentano di approfittare del commesso di turno per farsi fare un corso completo sulla fotografia digitale;
d) indecisi perché ci capiscono troppo: sono i divoratori di riviste specializzate, che per mettere alla prova la loro profonda cultura si confrontano con i commessi di questi posti i quali, normalmente, hanno solamente una leggera infarinatura, quindi invariabilmente perdono il confronto.
Capite bene che per tali categorie di clienti, che sono comunque la maggioranza, ci vorrebbero dei venditori specifici, gli ACI (addetti ai clienti indecisi). Mentre per i clienti come me (gli stessi che, per intenderci, vanno all’ipermercato a fare la spesa senza carrello, perché sono ancora fra i pochi che pensano che la guerra atomica non stia per scoppiare domani), ci vorrebbero delle corsie preferenziali, degli ACR (addetti ai clienti rapidi).
3.Troppo tempo perso per comprare qualsiasi cosa: conseguenza dei due problemi elencati in precedenza;
4.Prezzi più alti della concorrenza: questo l’ho scoperto quando, dopo avere impiegato mezz’ora per dire: “mi dia quel telefono” ed altri 10 minuti per pagare i miei bravi 460 euro al MW di Euromercato, esco e mi accorgo che al chiosco dei telefonini che sta nella galleria sotto, lo stesso telefono veniva venduto a 420 euro, e non c’era una sola persona in attesa ! Cazzo ! (quando ci vuole ci vuole, scusate). Fu lì che decisi che non avrei più acquistato nulla da MW.
Però martedì scorso, complice il traffico del Motorshow, complice la necessità di vedere questo nuovo centro commerciale, complice quella canzone dei Tiromancino che mi frullava nell’orecchio da una settimana, complice il mio lettore di cd in auto che ora fa le bizze e vuole solo dischi originali, complice il mio radioregistratore da letto, che, dopo 10 anni di onorato servizio (era uno splendido panasonic, modello che casse!), non legge più i cd (di qualsiasi tipo), complici tutte queste cose entro da MW e prelevo subito i tiromancino (anche qui con qualche difficoltà perché da MW non mi viene liscio mai nulla: al reparto italiani, sezione tiromancino, tutto vuoto neppure un cd, esauriti tutti, li trovo però al reparto classifica più venduti), poi mi dirigo al reparto radioregistratori, li guardo tutti, pondero un momento e decido di acquistare il più economico, tanto nel mio letto non ci dormo più, visto che mio figlio è nella fase edipica, quindi vuole andare nel lettone con la mamma e rimpiazzare il babbo. Un dignitoso roadstar da 39 euro. E’ in esposizione offerte sopra ad un mucchio di scatole roadstar, presumo che si possano prelevare self service, ma nel dubbio, per evitare di essere rispedito al reparto dopo aver fatto la fila alla cassa, vado dal commesso, che è impegnato con un indeciso, ma vicino a lui ce n’è un altro apparentemente libero (incredibile !). Gli chiedo: si può prendere direttamente la scatola del radioregistratore ed andare a pagare ?
Questo mi guarda offeso, evidentemente non è il suo reparto e mi dice: “deve chiedere al mio collega”. Il collega però è veramente eccezionale, da premio oscar del miglior commesso dell’anno, distoglie un momento lo sguardo dall’indeciso di turno, mi fissa un momento ed annuisce senza dire nulla: Grazie ! Gli sono veramente grato di non avermi obbligato a capire di che tipo di indecisione soffriva il suo cliente di turno.
Prelevo, vado e pago.
A casa però c’è la sorpresina (lo sapevo che anche questa volta non potevo cavarmela così liscia con il MW): il lettore cd non funziona: morto ! Richiudo mestamente il pacco, rimetto lo scontrino nel portafoglio: devo tornare a cambiare l’oggetto . Sigh!
Mercoledì sera torno da MW: questa volta al reparto radioregistratori e similari c’è una ragazza totalmente assorbita dal cliente indeciso di turno, a differenza del suo brillante collega della sera prima, non mi degna di uno sguardo, non esisto, sta spiegando la teoria dell’MP3 !!
Appoggio rassegnato il mio pacco sul bancone, estraggo lo scontrino e mi ascolto tutto lo scibile sull’MP3, mi sembra anche piuttosto preparata. Il suo cliente, mi sembra un finto indeciso, più che interessato all’MP3 sembra interessato alla ragazza, ma lei sciorina i suoi mbytes orgogliosa e se ne frega.
Dopo un buon quarto d’ora si salutano, l’indeciso se ne va non acquistando nulla, con la classica frase: “ci penso un po’, magari torno…” (PS: non ho mai visto un indeciso acquistare nulla) ed un sorriso che sottintende che se torna non è per l’MP3.
A questo punto lei si gira dalla mia parte, mi sorride gentile ed ascolta il mio problema. Chiede autorizzazione ad un collega per il reso.
La ottiene.
Mi consiglia il Sony. 60 Euro di differenza, ma prima o poi riuscirò a riconquistare il mio letto ed il piccolo Edipo se ne tornerà nel suo lettino a fare compagnia alla sorellina, che sta al piano di sopra. Lo prendo.
Passo a prendere una cavo USB (quelli economici non hanno il prezzo ma, per non chiederlo al commesso, prendo quello caro).
Vado alla cassa. Poca fila. Bene.
Carta di credito: 49 euro.
Firmo e penso: “oh no ! c’è qualcosa che non va! Si è sbagliata: dovevo pagare 72 euro (60 per la differenza sony 99 – roadstar 39 + 12 per il cavo USB da 3 metri, melius abundare quam…). Allungo l’occhio sulla bollettina di reso preparata dall’esperta dell’MP3 e capisco il problema, mi ha scaricato l’intero scontrino di martedì, inclusi i tiromancino ed un buon assortimento di pile, anziché il solo roadstar 39.
Lo dico alla cassiera.
Panico sul suo volto. Telefona alla collega di un’altra cassa: anche lei non ne sa nulla. Estrae un manuale, tocca la stampante fiscale e la fila si allunga.
Guardo le persone in fila: il primo ha in mano una bolletta di reso anche lui (ci dev’essere un virus), il secondo è uno spacciatore albanese insieme alla sua donna. Lei ha acquistato un dvd, lui, in discreto italiano ed a voce alta e chiara, sta parlando al telefono con un suo debitore: lo sta minacciando delle peggiori atrocità e dice che farebbe le stesse cose anche a sua madre, se gli devesse la stessa somma: ed è credibile.
La ragazza alla cassa invece è assorta (e appassionata) dal problema di come si storna uno scontrino per un reso errato: intanto dirotta tutta la fila, spacciatore incluso, alla cassa a fianco.
Ora restiamo solo io e lei.
Io le suggerisco di accettare i 23 euro che le devo ancora e di girare tutti i documenti alla contabilità, ci penseranno loro.
Ma lei è orgogliosa, fa ancora 2 o tre telefonate, 2 o tre calcoli con la calcolatrice, riguarda le bollettine, fa una carezza al registratore di cassa, che resta impassibile, poi si arrende: fa come ho detto io: accetta il mio pagamento supplementare e riapre la cassa.
…..
Fortunatamente il Sony 99 funziona benissimo. Questa notte il piccolo Edipo potrà addormentarsi al suono di una ninna nanna stereo mega bass.
Buongiorno a tutti !
5AM
17/12/2002
Motor Show
Ieri pomeriggio ho visitato il motor show: cioè ho passato mezz'ora sulla rampa d'ingresso della tangenziale bloccata per il motor show.
Poi visto che proprio non ci si muoveva, dopo aver fatto mezz'ora di telefonate (auguri di natale, ecc.) ho invertito la rotta e contromano sono uscito dalla rampa.
Poi ho cercato di fare una strada alternativa. Qui è andata meglio: in mezz'ora ho fatto 300 metri circa.
Ma dove cercavo di andare alle 5 del pomeriggio dell'ultimo giorno del motor show passando per la fiera ?
Volevo andare all'asilo di mia figlia dove c'era una festicciola di Natale per bambini e genitori.
Risultato: alla festa non ci sono andato (per una volta che volevo fare il bravo papà ! si vede che non ci sono tagliato) poi, quando ho capito che non sarei mai arrivato in tempo, ho invertito nuovamente la rotta e sono andato a visitare il centro commerciale "meraville" (si fa per dire) inaugurato da poco dalle parti della fiera.
Così sono arrivato a casa all'ora solita.....
Buongiorno a tutti !
5AM
Ieri pomeriggio ho visitato il motor show: cioè ho passato mezz'ora sulla rampa d'ingresso della tangenziale bloccata per il motor show.
Poi visto che proprio non ci si muoveva, dopo aver fatto mezz'ora di telefonate (auguri di natale, ecc.) ho invertito la rotta e contromano sono uscito dalla rampa.
Poi ho cercato di fare una strada alternativa. Qui è andata meglio: in mezz'ora ho fatto 300 metri circa.
Ma dove cercavo di andare alle 5 del pomeriggio dell'ultimo giorno del motor show passando per la fiera ?
Volevo andare all'asilo di mia figlia dove c'era una festicciola di Natale per bambini e genitori.
Risultato: alla festa non ci sono andato (per una volta che volevo fare il bravo papà ! si vede che non ci sono tagliato) poi, quando ho capito che non sarei mai arrivato in tempo, ho invertito nuovamente la rotta e sono andato a visitare il centro commerciale "meraville" (si fa per dire) inaugurato da poco dalle parti della fiera.
Così sono arrivato a casa all'ora solita.....
Buongiorno a tutti !
5AM
15/12/2002
Domenica mattina
Vi scrivo dal mio studio, ho attraversato la città in bicicletta per andarci.
Bella mattina, ancora buio, una nebbiolina che ti bagna piacevolmente la faccia, niente auto per strada, profumo d'inverno.
L'ideale per andare a sistemare un pò di cose in pace, mentre la famigliola sta ancora dormendo al calduccio delle coperte.
E quando sarò tornato, dopo aver visitato le vetrine della città ancora addormentata, faremo colazione insieme.
Buongiorno a tutti !
5AM
Vi scrivo dal mio studio, ho attraversato la città in bicicletta per andarci.
Bella mattina, ancora buio, una nebbiolina che ti bagna piacevolmente la faccia, niente auto per strada, profumo d'inverno.
L'ideale per andare a sistemare un pò di cose in pace, mentre la famigliola sta ancora dormendo al calduccio delle coperte.
E quando sarò tornato, dopo aver visitato le vetrine della città ancora addormentata, faremo colazione insieme.
Buongiorno a tutti !
5AM
Paul
A Parigi, a St. Germain des Près, Paul era il nostro rifugio.
Paul è un fornaio dove si può anche sedersi e mangiare.
Ce ne sono moltissimi a Parigi, ma Paul per noi era speciale.
Era più accogliente, i camerieri erano più svegli non invadenti (quindi simpatici), la gente pure: mediamente sveglia e simpatica.
Un banco del pane, paste e torte all'ingresso da resuscitare i morti.
Un atmosfera molto calda, e con il freddo che ci prendevamo camminando per strada era quello che ci voleva.
E si mangiava anche benino.
Andateci da Paul, quando sarete a Parigi, ma garantisco solamente per quello di St. Germain, gli altri non ho voluto provarli, quello di Champs Elysèes e quello vicino al Marais.
5AM
A Parigi, a St. Germain des Près, Paul era il nostro rifugio.
Paul è un fornaio dove si può anche sedersi e mangiare.
Ce ne sono moltissimi a Parigi, ma Paul per noi era speciale.
Era più accogliente, i camerieri erano più svegli non invadenti (quindi simpatici), la gente pure: mediamente sveglia e simpatica.
Un banco del pane, paste e torte all'ingresso da resuscitare i morti.
Un atmosfera molto calda, e con il freddo che ci prendevamo camminando per strada era quello che ci voleva.
E si mangiava anche benino.
Andateci da Paul, quando sarete a Parigi, ma garantisco solamente per quello di St. Germain, gli altri non ho voluto provarli, quello di Champs Elysèes e quello vicino al Marais.
5AM
Separazione dei beni
Qulcuno adesso si chiederà cos'è la separazione "spuria" dei beni e dei redditi.
Funziona così: quando ci si sposa, temendo un imminente divorzio, si opta per la separazione dei beni.
Poi ognuno ha il proprio conto corrente dove confluiscono principalmente redditi e spese personali.
Le spese di famiglia: fare la spesa, le bollette, ristrutturare la casa, la retta dell'asilo, ecc., ecc. vengono pagate dall'uno o dall'altro in base alla logica ed al caso, cioè chi ha più soldi paga le spese, ma se capita ad uno dei due di organizzare una cosa in assenza dell'altro, tipo un viaggio a Parigi, la paga senza tanto pensarci su.
Magari l'altro potrebbe anche fare un assegno dopo, ma poi si è troppo pigri per andare in banca a versarlo, quindi non se ne fa nulla.
Funziona così da più di 8 anni e non ci sono mai stati problemi.
So di famiglie che hanno contabilità complicatissime costruite in ossequio al principio della separazione dei beni e dei redditi. Ma questi sono hobbies oppure grandi rotture di scatole, che possono anche minare un matrimonio. E condurre al divorzio, così uno pensa: per fortuna ho fatto la separazione dei beni, vedi lo sapevo che avrei anche potuto divorziare !
Ma si può divorziare per questioni di soldi ?
Beh, penso proprio di sì, almeno in due casi: quando ce ne sono troppi (più probabile) e quando ce ne sono troppo pochi (meno probabile).
5AM
Qulcuno adesso si chiederà cos'è la separazione "spuria" dei beni e dei redditi.
Funziona così: quando ci si sposa, temendo un imminente divorzio, si opta per la separazione dei beni.
Poi ognuno ha il proprio conto corrente dove confluiscono principalmente redditi e spese personali.
Le spese di famiglia: fare la spesa, le bollette, ristrutturare la casa, la retta dell'asilo, ecc., ecc. vengono pagate dall'uno o dall'altro in base alla logica ed al caso, cioè chi ha più soldi paga le spese, ma se capita ad uno dei due di organizzare una cosa in assenza dell'altro, tipo un viaggio a Parigi, la paga senza tanto pensarci su.
Magari l'altro potrebbe anche fare un assegno dopo, ma poi si è troppo pigri per andare in banca a versarlo, quindi non se ne fa nulla.
Funziona così da più di 8 anni e non ci sono mai stati problemi.
So di famiglie che hanno contabilità complicatissime costruite in ossequio al principio della separazione dei beni e dei redditi. Ma questi sono hobbies oppure grandi rotture di scatole, che possono anche minare un matrimonio. E condurre al divorzio, così uno pensa: per fortuna ho fatto la separazione dei beni, vedi lo sapevo che avrei anche potuto divorziare !
Ma si può divorziare per questioni di soldi ?
Beh, penso proprio di sì, almeno in due casi: quando ce ne sono troppi (più probabile) e quando ce ne sono troppo pochi (meno probabile).
5AM
Stronzo
A proposito di stronzo, devo premettere che il viaggio a Parigi l'ha prenotato e pagato mia moglie, cosa assai meritevole, ma dettata dalla necessità di incastrarmi mettendomi di fronte al fatto compiuto. Comunque il nostro è un regime di separazione "spuria" dei beni e dei redditi, quindi non riesco a sentirmi tanto in debito da non potere criticare la scelta dell'albergo.
L'albergo non era il massimo, anzi era un vero cesso, zona centrale ma 3 stelle ed a Parigi, si sa, con 3 stelle si fa poca strada.
Quello che voglio dire è che quando hai fatto 90 dovresti fare anche 100.
900 euro spesi per un weekend: a quel punto tanto vale spenderne 100 (o 200 o 300, non ha molta importanza) in più e andare in un buon albergo....
Più stronzi di così questa mattina non si può
Buongiorno a tutti
5AM
A proposito di stronzo, devo premettere che il viaggio a Parigi l'ha prenotato e pagato mia moglie, cosa assai meritevole, ma dettata dalla necessità di incastrarmi mettendomi di fronte al fatto compiuto. Comunque il nostro è un regime di separazione "spuria" dei beni e dei redditi, quindi non riesco a sentirmi tanto in debito da non potere criticare la scelta dell'albergo.
L'albergo non era il massimo, anzi era un vero cesso, zona centrale ma 3 stelle ed a Parigi, si sa, con 3 stelle si fa poca strada.
Quello che voglio dire è che quando hai fatto 90 dovresti fare anche 100.
900 euro spesi per un weekend: a quel punto tanto vale spenderne 100 (o 200 o 300, non ha molta importanza) in più e andare in un buon albergo....
Più stronzi di così questa mattina non si può
Buongiorno a tutti
5AM
Snob
I fotografi mentali snobbano i fotografi reali.
Ieri, alla recita di Natale dei bambini, compativo con tutto me stesso le decine di papà e mammà che armati di telecamera o macchina fotografica (e anche di telecamera E macchina fotografica) si agitavano moltissimo nel tentativo di immortalare le prodezze artistiche dei loro figli.
Lo so che quando mi impegno riesco ad essere molto stronzo, ma è più forte di me.
5AM
I fotografi mentali snobbano i fotografi reali.
Ieri, alla recita di Natale dei bambini, compativo con tutto me stesso le decine di papà e mammà che armati di telecamera o macchina fotografica (e anche di telecamera E macchina fotografica) si agitavano moltissimo nel tentativo di immortalare le prodezze artistiche dei loro figli.
Lo so che quando mi impegno riesco ad essere molto stronzo, ma è più forte di me.
5AM
13/12/2002
12/12/2002
11/12/2002
Parigi 3 (porco stakanovista 2)
Alla fine ci siamo andati e non c'è stato bisogno di ricorrere all'assicurazione, ma quasi.
Infatti venerdì l'ho passato per buona parte al telefono lavorando: i casini sono come la sfiga, vedono benissimo quando sei in ferie e ti scoppiano proprio in quel momento.
----
Abbiamo camminato moltissimo, tanto che lunedì scorso temevo di avere fuso il menisco, ed ho scattato parecchi rullini di fotografie mentali.
Adesso sto aspettando che si sviluppino poi ve le farò vedere.
Alcune le ho già ritirate, eccole:
- Cestini senza il cestino (per strada: intelligente soluzione contro la sporcizia del cestino)
- Panchine senza la panca (nella metro: intelligente soluzione contro la sporcizia della panca o, più probabilmente, maligna soluzione contro i barboni che dormirebbero sulla panca, se ci fosse)
- (ragazzi vestiti da) Rappers nella metro
- Orchestrine jazz nella metro
- Tossici che si iniettano allegramente eroina alle 22.00 sul marciapiede di Rue de Rivoli, di fronte al Louvre, in piena "vasca" parigina !?!
- E Colette ? Colette è come Parigi: c'est toujours Colette
Buongiorno a tutti !
5AM
Alla fine ci siamo andati e non c'è stato bisogno di ricorrere all'assicurazione, ma quasi.
Infatti venerdì l'ho passato per buona parte al telefono lavorando: i casini sono come la sfiga, vedono benissimo quando sei in ferie e ti scoppiano proprio in quel momento.
----
Abbiamo camminato moltissimo, tanto che lunedì scorso temevo di avere fuso il menisco, ed ho scattato parecchi rullini di fotografie mentali.
Adesso sto aspettando che si sviluppino poi ve le farò vedere.
Alcune le ho già ritirate, eccole:
- Cestini senza il cestino (per strada: intelligente soluzione contro la sporcizia del cestino)
- Panchine senza la panca (nella metro: intelligente soluzione contro la sporcizia della panca o, più probabilmente, maligna soluzione contro i barboni che dormirebbero sulla panca, se ci fosse)
- (ragazzi vestiti da) Rappers nella metro
- Orchestrine jazz nella metro
- Tossici che si iniettano allegramente eroina alle 22.00 sul marciapiede di Rue de Rivoli, di fronte al Louvre, in piena "vasca" parigina !?!
- E Colette ? Colette è come Parigi: c'est toujours Colette
Buongiorno a tutti !
5AM
05/12/2002
Fraintendimenti
Avevo appena parlato dell'importanza del ruolo dei commenti e dei commentatori (-trici) dei blog altrui, quando ecco: le due commentatrici pure, senza blog, senza email, vestite solo del loro wonder-bro(wser), mi mettono su in 4 e 4 = 8 un blog.
E brave Fedra e Manu (non posso usare più l'articolo "La" altrimenti il Brodo Primordiale si mette a ribollire...): fate di tutto per contraddirmi, ma va bene così, sono contento lo stesso ed ho già messo i Vostri blog nei bookmarks.
E adesso lavorate !
5AM
PS: mi scuso per i mancati link, lo so che è contrario alla netiquette, ma sono tutti facilmente reperibili.
Suvvia, fate un piccolo sforzo, altrimenti diventate proprio dei veri couch-potatoes !
Avevo appena parlato dell'importanza del ruolo dei commenti e dei commentatori (-trici) dei blog altrui, quando ecco: le due commentatrici pure, senza blog, senza email, vestite solo del loro wonder-bro(wser), mi mettono su in 4 e 4 = 8 un blog.
E brave Fedra e Manu (non posso usare più l'articolo "La" altrimenti il Brodo Primordiale si mette a ribollire...): fate di tutto per contraddirmi, ma va bene così, sono contento lo stesso ed ho già messo i Vostri blog nei bookmarks.
E adesso lavorate !
5AM
PS: mi scuso per i mancati link, lo so che è contrario alla netiquette, ma sono tutti facilmente reperibili.
Suvvia, fate un piccolo sforzo, altrimenti diventate proprio dei veri couch-potatoes !
01/12/2002
Comments
Nel mondo del blog i blog sono molto importanti, è ovvio, ma sono molto importanti anche i commenti.
Bisogna quindi menzionare alcune persone che sono specializzate nel commento, talmente specializzate da non aver ceduto alla tentazione di avviare un loro blog: La Fedra e La Manu sono due di queste persone e chissà quante altre ce ne sono ?
Propongo quindi a Strelnik, il gestore dell'ottimo Blog of the Blogs, di aprire una sezione speciale dedicata ai commenti dei blog.
5AM
Nel mondo del blog i blog sono molto importanti, è ovvio, ma sono molto importanti anche i commenti.
Bisogna quindi menzionare alcune persone che sono specializzate nel commento, talmente specializzate da non aver ceduto alla tentazione di avviare un loro blog: La Fedra e La Manu sono due di queste persone e chissà quante altre ce ne sono ?
Propongo quindi a Strelnik, il gestore dell'ottimo Blog of the Blogs, di aprire una sezione speciale dedicata ai commenti dei blog.
5AM
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