Insonnia d'amore
Come mai torno a scrivere dopo tanto tempo ?
E come mai a quest'ora ?
Comincio dalla seconda domanda.
Dopo due anni di scrittura alle cinque del mattino avevo scaricato quanto accumulato nei precedenti quarantadue, quindi negli ultimi tempi ero tornato a godermi il meritato sonno.
Ma questa notte ho perso alla roulette.
Ieri notte avevo vinto, ma questa notte ho perso, quindi eccomi qui, insonne, a scrivere un altro capitolo di queste insipide memorie.
No, non sono impazzito, non ho abbandonato la famiglia per abbandonarmi al vizio del gioco.
Tutt'altro: la roulette di cui parlo è quella del lettone. Chi vince può dormire, chi perde sta sveglio. E io questa notte ho perso.
Come funziona questo gioco ?
Bah, le regoli sono piuttosto semplici:
ore 21.00 circa: i bambini si preparano per la nanna. Dentini, pipì, pigiamino.
ore 21.30: i bambini entrano nel lettone.
ore 21.45: arrivo anch'io, dopo avere chiuso le finestre, spento i termosifoni delle camere da letto e dopo dentini e pipì (niente pigiamino, però).
ore 21.50: dopo esserci sistemati tutti e tre sotto le coperte inizia la lettura delle avventure di Pippi Calzelunghe.
ore 21.55: arriva anche Camillo che, da sopra le coperte, aggredisce i nostri piedi se solo osano muoversi sotto.
ore 22.15: finisce la lettura di Pippi. Io sono quello che ha più sonno. I bambini ed il gatto protestano perchè vorrebbero che proseguissi (a leggere ed a muovere i piedi sotto le coperte).
ore 22.20: il gatto rinuncia. Scende dal letto, si fa aprire la porta e va a fuori divertirsi. La notte è giovane per lui.
ore 22.22: i bambini mi svegliano: hanno sete.
ore 22.25: dopo un pò di scossoni mi arrendo e, brontolando, vado a prendere un bicchiere d'acqua.
ore 22.30: finalmente dormiamo tutti e tre.
ore 1.30: la mamma spegne la TV, fa rientrare il gatto, gli allestisce la cuccia per la notte, fa un baccano del diavolo, entra in camera, accende la luce e, reclamando il suo legittimo posto, trasferisce il piccolo, che pesa ancora poco, nel suo lettino e fa trasferire a me la piccola, che pesa già parecchio, nel suo.
ore 1.40: adesso ognuno è al suo posto e possiamo tutti felicemente metterci a dormire fino alla mattina.
Ieri sera una variante: la piccola era malata, quindi doveva restare nel lettone, al che io, al passaggio delle ore 1.30, fingendo di sacrificarmi, sono andato a dormire nel lettino.
Da tempo non ricordavo di aver dormito così bene.
E questa mattina ho fatto l'errore di dirlo a mia moglie.
Questa notte ho pagato l'errore.
Alle ore 1.30, invece del solito trasloco, complice il prolungarsi dell'influenza della piccola, nel lettino ci va Lei.
Ed io sono rimasto lì a cercare di dormire con i due cuccioli, che hanno un sonno piuttosto agitato e rumoroso.
Ed ora, alle 4.30, dopo tre ore di procurata insonnia, mi sono arreso.
***
Ma c'era anche una prima domanda a cui rispondere: “come mai torno a scrivere dopo tanto tempo (di assenza) ?”
Ovviamente avevo smesso di scrivere per mancanza d'ispirazione e la causa è piuttosto singolare: infatti l'ispirazione si era completamente ritirata a causa di una carico eccessivo di impegni di lavoro. Il che è abbastanza buffo se si considera che, contemporaneamente, sto soffrendo di una strisciante ansia da combinazione di timori di disoccupazione uniti ai timori di non farcela a pagare il mutuo della nuova casa.
Un quadro clinico piuttosto complesso, cui mi aveva fatto pensare la recente richiesta di Albamarina: voleva sapere che mestiere fanno i suoi lettori.
Lei fa, e la invidio profondamente, “la prof”.
Io invece faccio...
Ecco una cosa che da parecchi anni a questa parte mi mette in difficoltà: spiegare che mestiere faccio.
Praticamente non faccio nulla che altri non potrebbero fare, non sono esperto di nulla che altri non potrebbero sapere, eppure saltello da un'azienda all'altra, credendo e sembrando di essere sempre occupatissimo a fare cose che nessuno ha voglia di fare: per questo, forse, mi apprezzano tanto.
In poche parole, che non significano ancora nulla, faccio il consulente aziendale.
E con tutta questa famiglia, con tutto questo mutuo, con tutta questa crisi, trovo sia legittimo, ogni tanto, temere nel proprio intimo di poter finire in mezzo ad una strada.
Sono le 5.10, non mi resta che augurarvi, come ai bei tempi,
Buongiorno a tutti !
5am