Questo si saranno probabilmente detti i consiglieri di Unicredit prima di procedere al siluramento di Profumo.
Personalizzare le aziende e' comodo, soprattutto per i giornalisti, ma come Fiat non e' Marchionne, come Mondadori non e' Berlisconi, così Unicredit non e' Profumo.
Dunque avanti un altro e così sia.
L'aspetto più interessante di questa vicenda sembra essere quello politico, che mostra un nuovo, o più evidente di prima, fronte di divisione nella coalizione governativa, divisa in (almeno) quattro blocchi:
1. Il blocco Lega: che propone federalismo, l'oscuro oggetto del desiderio di Bossi, e xenofobia, concetto molto più immediato e facile.
Il processo sommario a Profumo e' stato proprio intentato dalla Lega, utilizzando il comodo spauracchio libico, per tentare di ottenere la cosiddetta banca del nord, cioè una banca lottizzata da uomini della lega.
Una dimostrazione, per chi se la volesse bere, dell'imminenza del federalismo.
Peccato che ora la banca sia un po' troppo del nord, essendo adesso governata da uomini tedeschi, espressione di azionisti tedeschi.
Bossi ha infatti già nuovamente suonate le campane dell'allarme straniero.
Decisamente non gliene va bene una.
2. Del blocco Fini e dintorni si sa. Per ora non ho notato loro particolari pronunciamenti su questa vicenda, ma quando verranno non saranno certo dello stesso tenore di quelli di Bossi.
3. Tremonti pure e' un blocco, per il momento un "monoblocco", autonomo rispetto a tutti gli altri, anche dalla Lega, di cui magari e' simpatizzante, ma la lega, al pari della chiesa e del calcio, ammette solo fedeli. Gli altri non contano.
Il guaio invece e' che Tremonti conta eccome. E conta solo su se' stesso, fottendosene di tutti gli altri e anche della sua stessa poltrona.
Lo dimostro' anni fa quando si lascio' silurare da Fini, pur di non piegarsi ad equilibri di governo, e ne ha dato un assaggio pure ieri, con quella sincera incazzatura nei confronti dei leghisti che hanno affossato Profumo.
4. Infine c'e' il quarto polo, quello del tiriamo a campare, che l'importante e' farsi gli affari propri con meno seccature possibili. E' il fronte di gran lunga più numeroso, anche se, per ovvii motivi, il più silenzioso. Ed il più silenzioso di tutti, manco a dirlo, in questa vicenda e' stato proprio Silvio Berlusconi.
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/201009articoli/58750girata.asp