da The Sims a Blogspot
Secondo me questa , da piccola, ci giocava parecchio.
Carina anche la sigla:
31/10/2008
neonati
E' piacevole leggere un nuovo blog: si sente che le parole da tempo volevano uscire e finalmente hanno trovato un varco.
Uno al giorno, scoperto perchè, per qualche strano motivo, sono stato infilato nella sua lista dei blog, ha questa forza.
In più mi ricorda tante cose di anni passati da un pezzo, ad esempio di quando, per pagarmi gli studi, lavoravo come portiere di notte in un hotel di Bologna, oppure quando mi capitava di passare qualche serata "di lavoro" in qualche night, o quando, quando, quando.....
Buongiorno a tutti !
5am
E' piacevole leggere un nuovo blog: si sente che le parole da tempo volevano uscire e finalmente hanno trovato un varco.
Uno al giorno, scoperto perchè, per qualche strano motivo, sono stato infilato nella sua lista dei blog, ha questa forza.
In più mi ricorda tante cose di anni passati da un pezzo, ad esempio di quando, per pagarmi gli studi, lavoravo come portiere di notte in un hotel di Bologna, oppure quando mi capitava di passare qualche serata "di lavoro" in qualche night, o quando, quando, quando.....
Buongiorno a tutti !
5am
17/10/2008
sì, semplicemente.
Certe parole, certi modi di dire sono come virus che, usciti da qualche laboratorio di ricerca sulla guerra batteriologica, si diffondono con rapidità impressionante e presto infettano gran parte della popolazione.
E' già capitato al "salve", solo per citare uno dei ceppi virali più recenti e tenaci, quell'espressione che sta fra il buongiorno ed il ciao, che non è nè carne nè pesce, che fu per anni il biglietto da visita del simpatico presentatore Lubrano (non era male la trasmissione mi manda Lubrano, dove la protesta dei buggerati di turno veniva alleggerita dall'umorismo tutto napoletano di Lubrano. Poi è venuto uno che si prendeva troppo sul serio, Marazzo, e abbiamo visto tutti com'è andata a finire).
Tanto il salve di Lubrano era insolito e gaio e piacevole, quanto è stucchevole e vigliacco il salve che ora sta sulla bocca di tutti gli sconosciuti, o appena conosciuti, che vi capita di incrociare e che vi salutano senza guardare, come se si vergognassero di pronunciare un fresco buongiorno o se non osassero pronunciare un amichevole ciao.
Capita anche, è raro ma capita, che alcuni virus, dopo una violenta sfuriata, regrediscano rapidamente fino a quasi scomparire.
E' il caso dell'attimino che, dopo un preoccupante dilagare, ha fortunatamente sollevato un moto di indignazione generale e quasi più nessuno osa pronunciarlo.
Ora c'è un nuovo virus che si sta rapidamente diffondendo, è il virus dell'incertezza, del desiderio di affermare quello che non sappiamo, il desiderio di garantire quello che non possediamo. I principali portatori, anzi portatrici, di questo morbo sono aspiranti. Aspiranti veline, aspiranti conduttrici, aspiranti attrici, in genere belle gnocche, ma ancora aspiranti a qualcos'altro.
Comunque certamente destinate ad un brillante futuro.
Sì, certamente.
Anzi, oserei dire, aZZolutamente Zì.
Certe parole, certi modi di dire sono come virus che, usciti da qualche laboratorio di ricerca sulla guerra batteriologica, si diffondono con rapidità impressionante e presto infettano gran parte della popolazione.
E' già capitato al "salve", solo per citare uno dei ceppi virali più recenti e tenaci, quell'espressione che sta fra il buongiorno ed il ciao, che non è nè carne nè pesce, che fu per anni il biglietto da visita del simpatico presentatore Lubrano (non era male la trasmissione mi manda Lubrano, dove la protesta dei buggerati di turno veniva alleggerita dall'umorismo tutto napoletano di Lubrano. Poi è venuto uno che si prendeva troppo sul serio, Marazzo, e abbiamo visto tutti com'è andata a finire).
Tanto il salve di Lubrano era insolito e gaio e piacevole, quanto è stucchevole e vigliacco il salve che ora sta sulla bocca di tutti gli sconosciuti, o appena conosciuti, che vi capita di incrociare e che vi salutano senza guardare, come se si vergognassero di pronunciare un fresco buongiorno o se non osassero pronunciare un amichevole ciao.
Capita anche, è raro ma capita, che alcuni virus, dopo una violenta sfuriata, regrediscano rapidamente fino a quasi scomparire.
E' il caso dell'attimino che, dopo un preoccupante dilagare, ha fortunatamente sollevato un moto di indignazione generale e quasi più nessuno osa pronunciarlo.
Ora c'è un nuovo virus che si sta rapidamente diffondendo, è il virus dell'incertezza, del desiderio di affermare quello che non sappiamo, il desiderio di garantire quello che non possediamo. I principali portatori, anzi portatrici, di questo morbo sono aspiranti. Aspiranti veline, aspiranti conduttrici, aspiranti attrici, in genere belle gnocche, ma ancora aspiranti a qualcos'altro.
Comunque certamente destinate ad un brillante futuro.
Sì, certamente.
Anzi, oserei dire, aZZolutamente Zì.
16/10/2008
Subscribe to:
Posts (Atom)