26/10/2005

intervista

D Che ne pensa del Sindaco della sua città, Sergio Cofferati ?
R E' come il vino buono: migliora col tempo.

D In che senso, scusi ?
R Beh, dopo il grande entusiasmo della campagna elettorale sembrava essersi eclissato. Ora però lo vedo in gran forma.

D Quindi Lei è d'accordo con la linea dura in tema di occupazioni abusive, sgombero campi nomadi e baraccopoli, ecc.
R Se devo scegliere di qua o di là, sto dalla parte del sindaco. Hanno certo ragione quanti dicono che si sarebbe potuto usare qualche maggior riguardo, ma la realtà, purtroppo, è che le cose o si fanno o non si fanno. E Cofferati, a differenza di tanti, le sta facendo.

D E non la preoccupa il fatto che, con queste decisioni, Cofferati stia spaccando la sinistra e stia raccogliendo consensi dai cittadini di destra ?
R No, al contrario, dopo avere sentito ieri sera Paolo Cento a Radio24 pronunciare l'astrusa formula: "La legalità di sinistra deve venire dal basso verso l'alto, non può partire dall'alto contro il basso", sono sempre più convinto che serva un partito del buon senso contro un partito del massimalismo ideologico.

D Lei mi sembra un pò contradditorio. Recentemente ha scritto un post per elogiare il giornale dei barboni (Piazza Grande) ed ora approva le decisioni del sindaco contro zingari e immigrati.
R Infatti, non è facile districarsi fra umana solidarietà e necessità di avere condizioni di base per una città dove ci si possa sentire cittadini liberi e non assediati da qualcuno che sta fuori le regole.

D Lei dunque pensa che un lavavetri, se volesse, potrebbe trovare un lavoro regolare.
R Lo penso.

D E non mi dica che quando si trova al semaforo e le si avvicina un lavavetri lei chiude il finestrino.
R 9 volte su 10 lo faccio.

D E non si vergogna ?
R Un pò mi vergogno, ma mi stufo anche parecchio, in un percorso di 10 minuti che ha 10 semafori, a dovere condurre 10 distinte trattative.