26/07/2007

camillo
(il solito post del solito blogger sul solito gatto)

Da quando l'abbiamo castrato non è più lui.
Forse l'abbiamo fatto troppo tardi.
Esausti, anche finanziariamente parlando, per i continui ricoveri dalla veterinaria.
Questo inverno, dicono che i gatti vadano in amore in questa stagione, era diventato una cosa impossibile: baruffe all'ultimo ciuffo di pelo tutte le notti.
Non conosco la sua amata, ma conosco, purtroppo, il suo rivale: un gattaccio rosso, molto meno elegante di lui ma, evidentemente, miglior picchiatore.
Comunque, anche se la castrazione non mi pare abbia sortito l'effetto previsto, ho almeno avuto la soddisfazione, qualche sera fa, di vedere il nostro Camillo che inseguiva fieramente il rosso.
E devo dire, ad onor del vero, che da allora non ha più riportato ferite (tocchiamo ferro).

Ora, come tutte le estati, siamo nella solita fase dell'affido.
Compro le scorte delle scatolette e le bustone di croccanti da lasciare al mio vicino ottantenne, che lo cura durante le nostre assenze.
Di portarlo in vacanza con noi non se ne parla proprio; non che non si possa, ma credo che i gatti non amino molto uscire dal loro territorio e, visto che qui non mancano i vicini che lo possono accudire, meglio non fargli subire quello che noi, coatti del rito vacanziero, dobbiamo inesorabilmente sopportare: una casa dove non vorremmo vivere ed un mare non particolarmente affascinante.
Sono rimasto un pò spiazzato quando Giulio, questo il nome del vicino (non vi rivelo il soprannome perchè lo riconoscereste subito, mentre il nome vero è talmente poco conosciuto che è quasi come fosse uno pseudonimo), mi ha annunciato che avrebbe fatto due settimane di vacanza a fine luglio.
Tradimento, ho pensato fra me e me, ha sempre fatto i suoi bei viaggi organizzati dal circolo anziani a settembre e quest'anno cosa gli viene in mente di partire a luglio?
Ma il cortile abbonda di amanti di cani, gatti ed animali domestici in generale, mentre i condomini ostili o non si rivelano oppure, ahimè, non sono più (come, ad esempio, la moglie di Giulio).
Quindi ho incaricato Giulio di incaricare la signora Moira, pluriennale titolare di un gatto amico (non il rosso, di cui non conosco il "proprietario", semmai un gatto possa avere un proprietario), di fare le sue veci durante le sue e le mie assenze, cioè negli ultimi due fine settimana di luglio.
La cosa mi metteva comunque un pò in ansia, perchè sono arrivato all'ultimo momento senza aver potuto parlare personalmente con la signora Moira e temevo che se ne avesse a male, anche per il fatto che nell'ultima delle rare, ma piuttosto accese, assemblee del nostro condominio, non avevo preso una posizione a lei favorevole. Anzi direi che, come ormai mi capita quasi sempre nelle più svariate occasioni, non avevo proprio preso una posizione (dicesi vigliaccheria senile).
Sono persino arrivato a telefonargli, per la prima volta nei 47 anni da che conosco il Sig. Giulio, per assicurarmi, prima che partisse, che avesse parlato con la signora Moira. Erano le 12 in punto, aveva già pranzato ed aveva già dato precise disposizioni alla signora.
Ci ha pensato comunque lei, a venirmi a cercare, la sera del lunedì successivo, per informarmi di com'era andato il suo primo fine settimana con Camillo: un amore di gatto che quasi la consolava della struggente nostalgia per il suo gatto che (rivelazione shock !) era morto di vecchiaia appena due mesi fa, alla veneranda età di 13 anni.

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Mancano pochi mesi al fatidico giorno in cui traslocheremo andandocene ad abitare poco distante, ma pur sempre via di qui e non posso fare a meno di pensarci: non sarebbe meglio che Camillo se ne restasse qui, fra le amorevoli cure del Sig. Giulio e della Sig.ra Moira ?

Buonanotte.

19/07/2007

notti di luglio

sono intense
le assapori minuto per minuto
queste notti di luglio
che trascorri con i vecchi amici
con Angelo
con Ugo
con Marco
con Maurizio
a parlare dei primi amori
a parlare di chi non c'è più
a parlare di tutto
a scoprire che oggi, dopo 30 anni,
dopo tutto
siamo gli stessi di allora

03/07/2007

la Kyoto de noantri

Paolo Scaroni, più noto per il suo stipendio di amministratore dell'Eni che per la sua dubbia eleganza (ho sempre guardato con orrore le sue foto con vistose camicie a righe), ha abolito la cravatta per risparmiare sul condizionamento (immagino che d'inverno, per coerenza, avrà imposto il pullover).

Fulco Pratesi, invece, rivendica il bello di non lavarsi e di non cambiarsi le mutande: sostiene che gli animali, che per professione continuamente frequenta, non hanno mai avuto nulla da eccepire (nella foto, al centro, Fulco nella sua stalla insieme ad alcuni amici).