25/05/2003

Scuola Bignami

La Scuola Bignami della Beverara ha superato di tutto, purtroppo è uscita indenne anche dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma non ha superato la giunta Guazzaloca.
Quindi, finalmente, quest’anno è stata demolita ed ora stanno costruendo al suo posto una bella (spero) palazzina di edilizia popolare stile neo-tory. Speriamo bene !
Ci stanno dando dentro come matti questi muratori.
Anche oggi, che è domenica, mentre me ne sto nel mio ehm.. giardino, a leggere la versione di Barney in un momento di meritato riposo, li sento che lavorano e mi distraggo.
Primo pensiero:
Chissà come sarà composta la squadra ?: L’ingegnere di Bologna; l’architetto di Napoli; il geometra di S.Lazzaro di Savena; il capomastro di Marcianise; i muratori di Varsavia ed i manovali di Tunisi.
Intanto la sega sega, il martello martella e la palazzina va su.
Secondo pensiero:
Non mi ricordo più come si chiamava la ninfomane.
Sì quella ragazza ultra ripetente dallo sguardo torbido che si infrattava sempre nei cessi dei maschi.
Terzo pensiero:
La slitta. La scuola era già del tutto abbandonata. Erano rimasti solo i gatti a dare lezioni di sopravvivenza ai topi. Un bel giorno io ed il mio amico Davide, quello che mi aveva rotto il naso giocando a baseball tre anni prima, ma io non porto rancore per queste cose, entriamo dentro e saliamo fino alla soffitta. Qui vedo subito un bel gufo (o barbagianni, non saprei), bello grosso se ne stava lì al buio e non era neppure tanto infastidito dalla nostra presenza.
La soffitta della scuola conteneva ammassati un sacco di vecchi banchi, di quelli neri di legno massiccio. Decidiamo di recuperarne uno, quello meno sfasciato.
Lo trasciniamo giù dalle scale, pesa dannatamente ma ce la facciamo.
Ne ricaveremo una bella slitta per quando verrà la neve.
Poi armati di sega e pialla ci diamo dentro come forsennati, anzi un po’ troppo, perché un attimo di distrazione mi è sufficiente per piallarmi via un pezzo di dito, che sanguina da pazzi.
Controllo: la cicatrice c’è ancora, per fortuna, questa cicatrice mi mette sempre di buon umore quando la vedo.

5AM