18/12/2002

Me & Mw

Io (me) non ho un buon rapporto con Media World (mw).
Avevo giurato 6 mesi fa’ di non andarci più ma poi ci ricasco (d’altra parte l’ho già spiegato che tendo a ripetere sempre gli stessi errori).
Perché ?
1.Troppa gente.
2.Mancanza di addetti specifici per gli indecisi.
3.Troppo tempo perso per comprare qualsiasi cosa.
4.E, orrore !, prezzi più alti della concorrenza.

Questi 4 motivi mi avevano convinto l’ultima volta di non tornarci più ma poi ci sono ricascato martedì scorso (involontariamente però: ero in fuga dal motorshow).

Prima di raccontarvi com’è andata martedì scorso Vi spiego i 4 perché:

I primi 2 convergono nel terzo, mentre il 4° fa storia a sé.

1.Troppa gente = Troppa gente, incredibile come quanta gente sia alla perenne ricerca di televisori, frigoriferi, computer, rasoi, tagliabasette, epilatori, forni a microonde, scanner, telefonini, fotocamere digitali……
2.Mancanza di addetti specifici per gli indecisi: di solito impiego 30 secondi ad acquistare una delle cose che ho elencato, nel senso che quando entro nel negozio ho già deciso cosa voglio, oppure mi basta guardare i prodotti e leggere i cartellini esplicativi per scegliere, però sei comunque obbligato a passare dal commesso per fare l’acquisto: quasi sempre te lo deve estrarre dal mucchio e ti deve preparare la bolletta di pagamento. Ma succede che questi commessi vengono catturati dagli indecisi, che sono la maggioranza dei frequentatori di mw, ma anche di comet, ecc. Ogni volta che devo acquistare un oggetto per il quale devo solo dire al commesso: “mi dia quel telefono”, oppure: “mi dia quell’autoradio”, oppure: “mi dia quella fotocamera”, lo trovo che sta cercando di spiegare la teoria della relatività ad un “indeciso”. Ci sono almeno quattro tipi di indecisi e sono comunque la maggioranza dei visitatori di MW e simili:
a) indecisi perché non hanno soldi: quindi parlare dei prodotti con i commessi gli dà la stessa gratificazione dell’acquisto, me senza spendere un euro;
b) indecisi perché vorrebbero il meglio: quindi cercano di farsi spiegare tutte le caratteristiche marginali dei prodotti per trovare quella che li faccia decidere nella scelta;
c) indecisi perché non ci capiscono nulla: quindi tentano di approfittare del commesso di turno per farsi fare un corso completo sulla fotografia digitale;
d) indecisi perché ci capiscono troppo: sono i divoratori di riviste specializzate, che per mettere alla prova la loro profonda cultura si confrontano con i commessi di questi posti i quali, normalmente, hanno solamente una leggera infarinatura, quindi invariabilmente perdono il confronto.
Capite bene che per tali categorie di clienti, che sono comunque la maggioranza, ci vorrebbero dei venditori specifici, gli ACI (addetti ai clienti indecisi). Mentre per i clienti come me (gli stessi che, per intenderci, vanno all’ipermercato a fare la spesa senza carrello, perché sono ancora fra i pochi che pensano che la guerra atomica non stia per scoppiare domani), ci vorrebbero delle corsie preferenziali, degli ACR (addetti ai clienti rapidi).
3.Troppo tempo perso per comprare qualsiasi cosa: conseguenza dei due problemi elencati in precedenza;
4.Prezzi più alti della concorrenza: questo l’ho scoperto quando, dopo avere impiegato mezz’ora per dire: “mi dia quel telefono” ed altri 10 minuti per pagare i miei bravi 460 euro al MW di Euromercato, esco e mi accorgo che al chiosco dei telefonini che sta nella galleria sotto, lo stesso telefono veniva venduto a 420 euro, e non c’era una sola persona in attesa ! Cazzo ! (quando ci vuole ci vuole, scusate). Fu lì che decisi che non avrei più acquistato nulla da MW.

Però martedì scorso, complice il traffico del Motorshow, complice la necessità di vedere questo nuovo centro commerciale, complice quella canzone dei Tiromancino che mi frullava nell’orecchio da una settimana, complice il mio lettore di cd in auto che ora fa le bizze e vuole solo dischi originali, complice il mio radioregistratore da letto, che, dopo 10 anni di onorato servizio (era uno splendido panasonic, modello che casse!), non legge più i cd (di qualsiasi tipo), complici tutte queste cose entro da MW e prelevo subito i tiromancino (anche qui con qualche difficoltà perché da MW non mi viene liscio mai nulla: al reparto italiani, sezione tiromancino, tutto vuoto neppure un cd, esauriti tutti, li trovo però al reparto classifica più venduti), poi mi dirigo al reparto radioregistratori, li guardo tutti, pondero un momento e decido di acquistare il più economico, tanto nel mio letto non ci dormo più, visto che mio figlio è nella fase edipica, quindi vuole andare nel lettone con la mamma e rimpiazzare il babbo. Un dignitoso roadstar da 39 euro. E’ in esposizione offerte sopra ad un mucchio di scatole roadstar, presumo che si possano prelevare self service, ma nel dubbio, per evitare di essere rispedito al reparto dopo aver fatto la fila alla cassa, vado dal commesso, che è impegnato con un indeciso, ma vicino a lui ce n’è un altro apparentemente libero (incredibile !). Gli chiedo: si può prendere direttamente la scatola del radioregistratore ed andare a pagare ?
Questo mi guarda offeso, evidentemente non è il suo reparto e mi dice: “deve chiedere al mio collega”. Il collega però è veramente eccezionale, da premio oscar del miglior commesso dell’anno, distoglie un momento lo sguardo dall’indeciso di turno, mi fissa un momento ed annuisce senza dire nulla: Grazie ! Gli sono veramente grato di non avermi obbligato a capire di che tipo di indecisione soffriva il suo cliente di turno.

Prelevo, vado e pago.

A casa però c’è la sorpresina (lo sapevo che anche questa volta non potevo cavarmela così liscia con il MW): il lettore cd non funziona: morto ! Richiudo mestamente il pacco, rimetto lo scontrino nel portafoglio: devo tornare a cambiare l’oggetto . Sigh!

Mercoledì sera torno da MW: questa volta al reparto radioregistratori e similari c’è una ragazza totalmente assorbita dal cliente indeciso di turno, a differenza del suo brillante collega della sera prima, non mi degna di uno sguardo, non esisto, sta spiegando la teoria dell’MP3 !!

Appoggio rassegnato il mio pacco sul bancone, estraggo lo scontrino e mi ascolto tutto lo scibile sull’MP3, mi sembra anche piuttosto preparata. Il suo cliente, mi sembra un finto indeciso, più che interessato all’MP3 sembra interessato alla ragazza, ma lei sciorina i suoi mbytes orgogliosa e se ne frega.

Dopo un buon quarto d’ora si salutano, l’indeciso se ne va non acquistando nulla, con la classica frase: “ci penso un po’, magari torno…” (PS: non ho mai visto un indeciso acquistare nulla) ed un sorriso che sottintende che se torna non è per l’MP3.
A questo punto lei si gira dalla mia parte, mi sorride gentile ed ascolta il mio problema. Chiede autorizzazione ad un collega per il reso.
La ottiene.
Mi consiglia il Sony. 60 Euro di differenza, ma prima o poi riuscirò a riconquistare il mio letto ed il piccolo Edipo se ne tornerà nel suo lettino a fare compagnia alla sorellina, che sta al piano di sopra. Lo prendo.
Passo a prendere una cavo USB (quelli economici non hanno il prezzo ma, per non chiederlo al commesso, prendo quello caro).
Vado alla cassa. Poca fila. Bene.
Carta di credito: 49 euro.
Firmo e penso: “oh no ! c’è qualcosa che non va! Si è sbagliata: dovevo pagare 72 euro (60 per la differenza sony 99 – roadstar 39 + 12 per il cavo USB da 3 metri, melius abundare quam…). Allungo l’occhio sulla bollettina di reso preparata dall’esperta dell’MP3 e capisco il problema, mi ha scaricato l’intero scontrino di martedì, inclusi i tiromancino ed un buon assortimento di pile, anziché il solo roadstar 39.
Lo dico alla cassiera.
Panico sul suo volto. Telefona alla collega di un’altra cassa: anche lei non ne sa nulla. Estrae un manuale, tocca la stampante fiscale e la fila si allunga.
Guardo le persone in fila: il primo ha in mano una bolletta di reso anche lui (ci dev’essere un virus), il secondo è uno spacciatore albanese insieme alla sua donna. Lei ha acquistato un dvd, lui, in discreto italiano ed a voce alta e chiara, sta parlando al telefono con un suo debitore: lo sta minacciando delle peggiori atrocità e dice che farebbe le stesse cose anche a sua madre, se gli devesse la stessa somma: ed è credibile.
La ragazza alla cassa invece è assorta (e appassionata) dal problema di come si storna uno scontrino per un reso errato: intanto dirotta tutta la fila, spacciatore incluso, alla cassa a fianco.
Ora restiamo solo io e lei.
Io le suggerisco di accettare i 23 euro che le devo ancora e di girare tutti i documenti alla contabilità, ci penseranno loro.
Ma lei è orgogliosa, fa ancora 2 o tre telefonate, 2 o tre calcoli con la calcolatrice, riguarda le bollettine, fa una carezza al registratore di cassa, che resta impassibile, poi si arrende: fa come ho detto io: accetta il mio pagamento supplementare e riapre la cassa.

…..

Fortunatamente il Sony 99 funziona benissimo. Questa notte il piccolo Edipo potrà addormentarsi al suono di una ninna nanna stereo mega bass.

Buongiorno a tutti !
5AM