07/02/2008

bad shopping experience

Viviamo in un paese sottosviluppato. Continuamente ne riceviamo conferme, ma la prova regina ce la fornisce l'esperienza di acquisto di un telefono.

Ho bisogno di un telefono.
Il mio è un vecchio catorcio, con lo schermo oscurato da polvere e sabbia che sta dietro al vetrino e con l'interruttore sfondato.
Dunque ho smesso di spegnerlo, lo tengo sempre acceso e silenziato, quindi il problema non si pone. O meglio non si poneva fino a quando non ho dovuto riprendere a viaggiare in aereo, perchè si da il caso che quell'altro branco di imbranati dei costruttori di aeroplani non sono neppure capaci di schermare gli strumenti di bordo.

Quindi in questi giorni, dopo gli ultimi penosi tentativi di accensione, infilando chiavi, cacciaviti e graffette nel buco dell'ex interruttore, con la speranza di provocare il contatto giusto, ho deciso che era ora di comprarne uno nuovo.

Impresa non facile. Le mie precedenti esperienze e incazzature mi tenevano alla larga da questa situazione: code di ore davanti ai banchi-trincea dei reparti telefonia delle varie media world, expert, comet..., popolazioni di immigrati in cerca di un apparecchio per tenersi in contatto, permessi di soggiorno e altri documenti d'identità, perquisizioni, metal detector e quant'altro possa servire per scoraggiare anche il più volenteroso degli acquirenti.

Ieri, complice un'orario "intelligente", cioè quando si presume che la gente sia a lavorare, entro in un expert in pieno ri-allestimento e mi fiondo dritto alla telefonia, con un ghigno soddisfatto, davanti al banco una sola donna, che non sta neppure parlando con la commessa, sta solo guardando i telefoni esposti: ce la posso fare.

Rapido giro alla ricerca della sezione nokia, perchè il telefono è nokia, rapida valutazione dei tre modelli più economici, 40, 60, 100 euro e scelta del terzo perchè non ha gli orrendi colorini degli altri due e perchè, grazie al programma vodafone stile libero (un nome che sicuramente nasconde qualche trombata), lo si può avere a 20 euro.

Il primo ostacolo, la ressa, non c'era proprio, prepariamoci dunque ad affrontare il secondo, la burocrazia imbranata.

Negli usa puoi acquistare una pistola in edicola insieme ai fumetti e andarci a fare una strage se la lettura non è stata di tuo gradimento.
In Italia non puoi acquistare un telefono se non gli dimostri che sei proprio tu, se non gli dichiari in quale fasce orarie ti possono intercettare o arrestare meglio. Si presume che siamo tutti criminali e che alla vodafone siano tutti questurini. E continuiamo a farci del male, a far perdere tempo a milioni di persone, ma vabbè, sennò che paese sottosviluppato saremmo ?

Esibisco documenti vari e carta di credito (cose che ho già consegnato a venditori vodafone migliaia di volte in passato, ma cosa li chiedono a fare se poi non li usano? - la risposta è la solita, non vi tedio più...).
Ma ecco l'inghippo (normale), la macchinetta della vodafone che deve leggere la carta di credito (mica per pagare adesso, no ! solo per sapere che potrai pagare in futuro) è bloccata. La cosa buffa è che intorno al banco sta ronzando un "tecnico" della vodafone, al quale si rivolge, speranzosa ma invano, la commessa.
Segue telefonata di rito al solito ufficio vodafone.
Finale: lei dovrebbe fotocopiare tutti i miei documenti e carta di credito, mandare il tutto all'ufficio poi, nel giro di qualche giorno, a pratica completata, mi avrebbero richiamato per passare a ritirare il famoso telefono.

Dunque anche questa volta non ce l'ho fatta.
Meglio così perchè, date le premesse, sicuramente lo stile non sarebbe stato tanto "libero".

Buongiorno a tutti !
5am