03/11/2004

Safagna

Dialettale, bolognese, meglio csa fagna; in italiano: cosa facciamo, nel senso filosofico-esistenziale di cosa ci stiamo a fare qui.

Safagna, in “Lavorare con lentezza” è il nome immaginario del molto reale quartiere-(ex)ghetto del Pilastro.
Dico ex-ghetto perchè ormai è uno dei quartieri simbolo del proletariato bolognese, e le sue linee architettoniche, direttamente derivate dalla Germania Est degli anni cinquanta, così squallide e così poeticamente rappresentate dalla bella fotografia del film, sono ormai parte di noi.

La nostra consuetudine al brutto è stata plasmata dalle lunghe domeniche passate in quelle cornici, senza avere granchè da fare se non sognare qualche esotica avventura che avremmo dovuto vivere in posti migliori. E allora cosa ci stiamo a fare qui ? Safagna, appunto.

E cosa ci stavamo a fare lì, a diciassette anni, troppo giovani per essere completamente coinvolti e troppo cresciuti per non essere affascinati dal comprendere che qualcosa stava succedendo, nascevano le radio libere, “ma libere veramente”, si provava, per l'ultima volta nel ventesimo secolo, a fare la rivoluzione.

Mi sono riconosciuto nei due sfigati protagonisti del film.
E forse ci siamo riconosciuti in tanti, anche fuori Bologna.

5am