10/04/2004

stop the break !

Il comportamento degli italiani in auto e' fonte inesauribile di spunti di ricerca antropologica.
Oggi vi propongo una piccola riflessione sull'uso improprio del break.

A14 Bologna - Riccione, giovedi' scorso, ore 14.30, traffico intenso ma scorrevole.
Milioni d'italiani sono gia' sulla rotta delle vacanze pasquali, io fra loro per lavoro, favoriti dalla societa' autostrade che ha tolto ogni traccia dei devastanti cantieri che negli ultimi mesi avevano aperto nel tratto Bologna-Imola una dependance del girone dantesco dei suicidi, ma sfavoriti dall'enel che ha scelto questo giorno per trasportare (presumo fino a Taranto) una bella fetta di centrale atomica.
Fino a quando non riesco a sorpassare la maledetta centrale elettrica su ruote (a Forli', circa) ho tutto il tempo di elaborare profonde riflessioni sui messaggi che compaiono sui grandi pannelli. Il migliore ? "Guidate sotto l'effetto di stupefacenti" Si' proprio un invito a tirarsi un po' su prima di mettersi al volante, perche' di questo passo ci si potrebbe anche addormentare, pero' seguito dall'avvertenza che se vi beccano vi toglieranno 10 punti. Ma chi se ne frega, ne restano ancora 10 per un'ultimo tiro....

Quinta, quarta, terza, quarta, quinta, terza, seconda, terza, quarta, quinta, sesta ? no no quinta.
Queste non sono le taglie di reggiseno delle graziose occupanti delle auto vicine alla mia, ma sono i vari e continui cambi di marcia, accompagnati da continui cambi di corsia (terza, seconda, prima, seconda, prima, seconda), soprattutto nelle corsie di marcia lenta (veloce la terza !), obbligatori se si vuole mantenere una guida fluida, mantenendo una decorosa distanza di sicurezza ed una velocita' semicostante, ma soprattutto per evitare di toccare il freno.

Break, break, break, break.
E' tutto un lampeggiare di break, il pilota italiano medio frena di continuo, continuamente con il dito indice destro alla spasmodica ricerca del pulsante del break e pensa: "ma perche' cazzo questo pulsante l'hanno messo cosi' lontano dal volante ?"
Il pilota italiano medio e' un po' ignorante.
Poverino, quando in America le auto avevano climatizzatore e cambio automatico di serie, da noi si sognava di avere una 500 L abarth, quando in Germania si usava il break per segnalare una sosta d'emergenza da noi si doveva montare un triangolo in ghisa e vetro di murano. Quindi e' logico che questa dotazione di recente introduzione non sia ancora stata ben compresa. Non si e' compreso che le luci lampeggianti vanno accese quando ci si FERMA in posizioni potenzialmente pericolose. A nulla e' valsa l'introduzione, troppo recente per essere ancora compresa appieno in tutto il suo profondo e subliminale significato, della luce di stop centrale supplementare, quella che sta dietro il lunotto. No, noi che sappiamo produrci nelle massime acrobazie di guida, tipo: tenendo il volante col ginocchio destro, tacco alzato e punta sull'acceleratore, con una mano accenderci la sigaretta, con l'altra sfogliare l'agenda, appoggiata in bilico sulla coscia, alla ricerca di un numero di telefono da dettare al nostro interlocutore con cui stiamo parlando reggendo il telefono premuto fra l'orecchio destro e la spalla e spedendo contemporaneamente un bacetto virtuale alla nostra fidanzata, che nello stesso istante cerca di farci raggiungere un discreto stato di eccitazione massaggiandoci i pantaloni, al centro fra le due tasche, cosi', perche' lei ci ama tanto.
Ma non divaghiamo, dicevo che, per noi acrobati del volante, cercare il tasto del break nel momento della frenata a 7 metri dall'auto che ci precede, che a sua volta sta frenando e lampeggiando come un'albero di natale di una casa di ricchi, e' un gioco da ragazzi.
Peccato solo che quella volta che ho cambiato auto e non l'ho trovato a tastoni e l'ho cercato con lo sguardo e sono andato a sbattere contro quel coglione che mi precedeva troppo da vicino e che aveva frenato per nulla....

Oh, finalmente ho sorpassato sto camion dell'enel, pensiamo a guidare adesso, va'.

5AM